Vita Chiesa
BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: SUPERARE OGNI DISCRIMINAZIONE VERSO CHI EMIGRA
Cogliere il positivo che le migrazioni, attuale segno dei tempi, portano con sé, superando ogni forma di discriminazione, di ingiustizia e di disprezzo della persona umana, perché ogni uomo è immagine di Dio. Benedetto XVI ha ricordato alle 40mila persone presenti in piazza San Pietro per la recita del’Angelus, l’odierna Giornata mondiale del migrante e del rifugiato ricordando quella comune figliolanza divina alla quale ha fatto riferimento anche per spiegare ai fedeli il senso del tempo ordinario dell’anno liturgico, cominciato domenica scorsa.
La bellezza di questo tempo ha detto infatti – sta nel fatto che ci invita a vivere la nostra vita ordinaria come un itinerario di santità, e cioè di fede e di amicizia con Gesù, continuamente scoperto e riscoperto quale Maestro e Signore, Via, Verità e Vita dell’uomo. Prendendo spunto dal Vangelo di oggi, che presenta il primo incontro tra Gesù e alcuni di quelli che diventeranno suoi apostoli, sottolineando in particolare la domanda rivolta loro da Gesù cosa cercate? e la successiva venite e vedrete, in risposta alla loro domanda Maestro, dove abiti?.
Ecco ha evidenziato Benedetto XVI, due parole singolarmente significative: cercare, trovare. Possiamo estrarre dalla pagina evangelica odierna questi due verbi e ricavare un’indicazione fondamentale per il nuovo anno, che vogliamo sia un tempo in cui rinnovare il nostro cammino spirituale con Gesù, nella gioia di cercarlo e di trovarlo incessantemente. La gioia più vera, infatti, sta nel rapporto con ui incontrato, seguito, conosciuto, amato, grazie ad una continua tensione della mente e del cuore. Essere discepolo di Cristo: questo basta al cristiano. L’amicizia col Maestro assicura all’anima pace profonda e serenità anche nei momenti bui e nelle prove più ardue. Quando la fede si imbatte in notti oscure, nelle quali non si sente e non si vede più la presenza di Dio, l’amicizia di Gesù garantisce che in realtà nulla può mai separarci dal suo amore (cfr Rm 8,39). Cercare e trovare Cristo, sorgente inesauribile di verità e di vita: la parola di Dio ci invitaa riprendere, all’inizio di un nuovo anno, questo cammino di fede mai concluso. Maestro, dove abiti?, diciamo anche noi a Gesù ed Egli ci risponde: Venite e vedrete. Per il credente è sempre un’incessante ricerca e una nuova scoperta, perché Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre, ma noi, il mondo, la storia, non siamo mai gli stessi, ed Egli ci viene incontro per donarci la sua comunione e la pienezza della vita. Chiediamo alla Vergine Maria di aiutarci a seguire Gesù, gustando ogni giorno la gioia di penetrare sempre più nel suo mistero.
Della Giornata del migrante Benedetto XVI ha parlato dopo la recita della preghiera mariana. Le migrazioni ha rilevato – costituiscono un fenomeno assai diffuso nel mondo attuale: sono un segno dei tempi. Tale fenomeno si presenta molto variegato: la migrazione infatti può essere volontaria o forzata, legale o clandestina, per motivi di lavoro o di studio. Se, da una parte, si afferma il rispetto delle diversità etniche e culturali, dall’altra permangono difficoltà di accoglienza e di integrazione. La Chiesa invita a cogliere il positivo che questo segno dei tempi porta in sé, vincendo ogni forma di discriminazione, di ingiustizia e di disprezzo della persona umana, perché ogni uomo è immagine di Dio.