Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’AMBASCIATORE DI FRANCIA: LAVORARE PER L’INTEGRAZIONE DI TUTTI I CITTADINI

Il rispetto del principio di laicità e dell’autonomia della Chiesa, l’invito alla Francia e ai Paesi europei a “prendere in considerazione le richieste dei giovani” e lavorare per “l’integrazione di tutti i cittadini nella società”, una “attenzione speciale all’istituzione coniugale e familiare, a cui nessun’altra forma di relazione può essere paragonata”. Sono le richieste fatte oggi da Benedetto XVI al nuovo ambasciatore di Francia presso la Santa Sede Bernard Kessedjian, che ha presentato le sue Lettere credenziali.

Il Papa ha rivolto un saluto iniziale al presidente francese Jacques Chirac ed ha ricordato il centenario della legge sulla separazione tra Stato e Chiesa. “Il principio di laicità – ha sottolineato – consiste in una sana distinzione di poteri, che non è affatto una opposizione e non esclude perciò che la Chiesa assuma una parte sempre più attiva nella vita della società, nel rispetto delle competenze di ciascuno. Una tale concezione deve anche permettere di promuovere innanzitutto l’autonomia della Chiesa, sia nella sua organizzazione sia nella sua missione”.

Benedetto XVI ha posto l’attenzione, in particolare, sul difficile periodo che la Francia ha appena vissuto a causa delle violenze nelle periferie cittadine, le quali hanno rivelato “la profonda insoddisfazione di una parte della gioventù”. “Le violenze interne che segnano la società e che non si possono non condannare – ha affermato – costituiscono però un messaggio, soprattutto da parte dei giovani, che ci invitano a prendere in considerazione le loro richieste” e a dare delle risposte. Ringraziando poi i numerosi lavoratori stranieri e le loro famiglie che hanno arricchito il tessuto sociale francese, il Papa ha ricordato la sfida odierna “di vivere i valori di uguaglianza e fraternità”, facendo in modo che “tutti i cittadini possano realizzare, nel rispetto delle legittime differenze, una vera cultura comune, portatrice di valori morali e spirituali fondamentali”.

“È importante – ha sottolineato il Pontefice – proporre ai giovani un ideale di società e un ideale personale, affinché conservino ragioni per vivere e sperare, perché abbiano fiducia in un futuro migliore che permetta loro di costruire la vita, di trovare un lavoro per sopperire ai bisogni personali e a quelli della loro famiglia”.

In concreto, ha precisato il Papa, la Francia ma anche gli altri Paesi europei, devono fare “un passo supplementare per l’integrazione di tutti nella società”, in “nome della dignità intrinseca di ogni persona”. Benedetto XVI ha poi invitato ad avere “un’attenzione speciale per l’istituzione coniugale e familiare, alla quale nessun’altra forma di organizzazione relazionale può essere paragonata”. Per il suo “ruolo insostituibile nell’educazione dei giovani”, ha detto, va “aiutata e sostenuta”. “È importante – ha aggiunto Benedetto XVI – che i giovani siano accompagnati, che possano prendere la vita nelle loro mani e sentirsi pienamente membri della società. Tutto ciò contribuirà enormemente alla coesione nazionale tra le generazioni e alla creazione di un tessuto sociale più forte”.

Il Papa ha chiesto anche attenzione alle questioni in materia di bioetica, da affrontare non solo dal punto di vista della scienza “ma da quello dell’essere umano” e nei confronti dei Paesi emergenti. “I Paesi ricchi – ha affermato – hanno una grande responsabilità ai fini della crescita delle società e lo sviluppo dei cittadini delle nazioni in difficoltà, non solo fornendo loro aiuti finanziari ma anche formando tecnicamente i quadri e il personale che renderanno queste nazioni più autonome e protagoniste all’interno dell’economia mondiale”.Sir