Vita Chiesa
ASSEMBLEA CEI: MONS. MERISI, «ANCHE NELLA SANITÀ AUSPICHIAMO IL FEDERALISMO SOLIDALE»
Riflettendo in questi giorni sui temi della salute e della pastorale sanitaria, i vescovi italiani riuniti in assemblea ad Assisi hanno ribadito l’esigenza che il federalismo che si sta introducendo nel nostro Paese sia, anche per quanto riguarda la salute, di tipo solidale: lo ha detto oggi ad Assisi, nella conferenza stampa al termine dei lavori del mattino, il vescovo designato di Lodi, già ausiliare di Milano, mons. Giuseppe Merisi che nell’assemblea ha svolto la relazione fondamentale sui temi della pastorale sanitaria. Alla Chiesa sta particolarmente a cuore l’uomo che si trova nella situazione della sofferenza ha aggiunto ed è per questo che da secoli l’assistenza spirituale ai malati è entrata come una delle forme più significative di servizio pastorale. Oggi occorre ribadire questa presenza, anche se non mancano i problemi per le istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana, come pure si fa sentire il calo delle vocazioni.
Secondo mons. Merisi i cappellani e i loro collaboratori nella cappellania potranno testimoniare anche i grandi valori della difesa della vita, che fanno parte del messaggio cristiano. L’accenno è stato fatto sulla base di una domanda posta circa il ruolo dei cappellani o dei volontari del Movimento per la vita in tema di aborto. La difesa della vita, dal suo inizio sino al termine naturale, rimane uno dei valori di fondo cui si ispira la pastorale sanitaria, ha aggiunto mons. Merisi.
Il futuro delle istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana è condizionato da problemi di tipo finanziario e anche dalla questione delle vocazioni che diminuiscono: è uno degli aspetti citati da mons. Giuseppe Merisi, a proposito della possibile istituzione di tavoli regionali delle istituzioni sanitarie cattoliche, sulla base dell’esperienza del tavolo nazionale già funzionante. Secondo il vescovo Merisi, comunque sia, le stesse istituzioni sanitarie cattoliche debbono puntare non solo a qualificarsi sul piano delle prestazioni mediche, ma anche come centri di comunione risanante, cioè capaci di annunciare la salvezza spirituale oltre che la guarigione fisica. La collaborazione, che potrebbe sorgere all’interno dei tavoli regionali, potrebbe favorire scambi di esperienze e reciproco aiuto tra le varie realtà sanitarie, divenendo anche fonte di sensibilizzazione delle stesse comunità cristiane in tutte le loro componenti.