Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI: MESSAGGIO DEI VESCOVI PER I GIOVANI A 40 ANNI DAL CONCILIO

“L’uomo non è solo, gettato a vivere nella fredda immensità dell’universo, ma è chiamato da una parola amica a rispondere a un appello e a costruire insieme un mondo degno dell’uomo e di Dio”: lo scrivono i vescovi italiani nel messaggio consegnato, ieri sera, mercoledì 16 novembre, ad Assisi durante la celebrazione liturgica della terza giornata dei lavori dell’assemblea autunnale della CEI, a un gruppo di giovani che simboleggiano tutti i giovani d’Italia. Il Concilio Ecumenico Vaticano II e tutti i suoi documenti costituiscono “una sicura ‘bussola’ per orientarci nel cammino del secolo che si apre”, dicono ancora i vescovi nel messaggio odierno, riprendendo le parole della “Novo Millennio Ineunte” di Giovanni Paolo II. Quarant’anni fa, l’8 dicembre 1965, Papa Paolo VI chiudeva solennemente il Concilio. Da allora – aggiungono i vescovi – “la ricezione del Concilio, ossia la sua assimilazione e attuazione concreta nella vita e nella missione della Chiesa, è stata ed è un’opera complessa e spesso travagliata; ma i frutti positivi sono comunque assai grandi e ben più rilevanti delle difficoltà”.

Tra queste, il documento odierno afferma: “… anche se non è stato possibile arrestare i processi di secolarizzazione e purtroppo di scristianizzazione, il rinnovamento conciliare ha indubbiamente aiutato a comprendere le radici di questi fenomeni e soprattutto ha stimolato una risposta pastorale e culturale, in chiave di missione e di evangelizzazione”. Nel loro messaggio ai giovani italiani per la ricorrenza dei 40 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II (8 dicembre 1965), i vescovi italiani prendono in considerazione alcuni aspetti particolari che hanno caratterizzato questo periodo: “Gli aspetti di travaglio, di contestazione e di crisi del periodo successivo al Concilio in Italia – scrivono – non hanno bloccato la rinnovata consapevolezza della comunione ecclesiale e della responsabilità missionaria condivisa da tutti i credenti, in particolare mediante l’impegno capillare e generoso dei laici cristiani e delle loro molteplici aggregazioni”. Nell’impegno costante “a discernere negli avvenimenti … i veri segni della presenza e del disegno di Dio” – si dice ancora nel messaggio odierno – la Chiesa vuole continuare nell’opera di “orientamento profetico che il Vaticano II … ha saputo compiere tanto fruttuosamente, testimone della speranza che non delude in questo mondo che cambia”. Nella parte finale del testo, i vescovi si rivolgono poi ai giovani, riproponendo tra l’altro un breve brano del Concilio che dice: “La Chiesa vi guarda con fiducia e con amore .. essa è la vera giovinezza del mondo. Essa possiede ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani”. L’invito conclusivo ai giovani italiani è che possano “conoscere e amare il Concilio, traendone ispirazione sempre nuova per la vostra fede, per la costruzione del Popolo di Dio e per il servizio al Regno nella storia, secondo la volontà del Signore”. Sir