Vita Chiesa
SINODO DEI VESCOVI: LA CRISI DI VOCAZIONI È UNA CRISI DI FEDE, I «VIRI PROBATI» NON SONO LA SOLUZIONE
Quello della mancanza di sacerdoti nel mondo non è un problema, ma un sintomo: il vero problema è la crisi di fede, che affligge in modo particolare l’Europa. Lo ha detto il card. Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, durante la seconda conferenza stampa del Sinodo dei vescovi, in corso in Vaticano fino al 23 ottobre. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla crisi delle vocazioni, Arinze ha fatto notare che il problema è la crisi della fede, perché il sacerdote è frutto della comunità, è il barometro della sua fede.
Anche per il card. Juan Sandoval Iniguez, arcivescovo di Guadalajara (Messico), la crisi delle vocazioni è un effetto, e non la causa di fenomeni come la secolarizzazione, che chiude la finestra all’infinito e si concentra su questo mondo, come se fosse la destinazione finale dell’uomo. In questo contesto, il ricorso ai viri probati non rappresenta tanto una soluzione, quanto un problema, ha puntualizzato Sandoval citando le Chiese orientali, che hanno preti sposati, ma nonostante ciò soffrono di crisi delle vocazioni. Spesso, infatti, i preti sposati non hanno tempo per studiare, devono guadagnare per mogli e figli, a volte divorziano e le mogli chiedono che il sacerdote mantenga loro e la prole.