Vita Chiesa
SINODO DEI VESCOVI: MEDITAZIONE DEL PAPA, «I CINQUE IMPERATIVI E LA PROMESSA»
Gioia, correzione fraterna, umiltà, comunione, ascolto della Parola, pace. Sono questi alcuni sentimenti e atteggiamenti interiori raccomandati oggi ai 256 padri sinodali dal Papa, nella meditazione che Benedetto XVI ha tenuto questa mattina in apertura dei lavori del Sinodo dei vescovi. Il Santo Padre si legge nel testo diffuso questo pomeriggio dalla sala stampa vaticana – ha esordito con un gaudente: Se l’amato, l’amore, il mio più grande dono della mia vita, mi è vicino, se posso essere convinto che colui che mi ama è vicino a me, anche in situazioni di tribolazione ha detto commentando la lettera di San Paolo apostolo ai Romani, dopo la lectio brevis dell’Ora Terza prevista dal salterio di oggi rimane nel fondo del cuore la gioia che è più grande di tutte le sofferenze.
Di qui l’invito ad accorgersi della presenza del Signore vicino a noi, a non essere sordi alla presenza divina, perché le orecchie dei nostri cuori sono talmente piene di tanti rumori del mondo che non possiamo sentire questa silenziosa presenza che bussa alla nostre porte. E così, insensibili, sordi alla sua presenza, pieni di altre cose, non sentiamo l’essenziale.
I vescovi, per il Papa, devono invece essere immagini di Dio: un’opera spesso difficile, che richiede un esame di coscienza regolare, per riparare una rete apostolica che spesso non funziona bene ed è come uno strumento da rifare, una corda rotta da riparare, in modo da cercare di ritornare alla sua integrità. Nasce da qui l’esortazione del Pontefice alla correzione fraterna, partendo dalla consapevolezza che una delle funzioni della collegialità è quella di aiutarci, di conoscere le lacune che noi stessi non vogliamo vedere.
Non solo correggere, ma anche consolare, condividere le sofferenze dell’altro, aiutarlo nelle difficoltà. Nella sua meditazione ai padri sinodali, il Papa ha parlato del vero affetto collegiale, da dimostrare nelle tante situazioni difficili che nascono oggi nella nostra pastorale, quando qualcuno si trova realmente un po’ disperato, non vede come può andare avanti.
Il primo imperativo da seguire, in questo caso come nella grande opera di misericordia che è la correzione fraterna, è secondo Benedetto XVI la molta umiltà e amore, grazie alla quale i vescovi possono trovare la forza di dare coraggio gli uni agli altri,per portarci insieme, appoggiarci insieme, aiutati dallo Spirito Santo, ha aggiunto il Santo Padre.
Sul piano teologico e pastorale, Benedetto XVI ha invitato i suoi confratelli ad avere la stesa visione fondamentale della realtà, con tutte le differenze che non solo sono legittime ma anche necessarie. Abbiate lo stesso pensiero sostanzialmente, è il monito papale, che ha ricordato che è la fede della Chiesa il fondamento comune che ci porta. Come ausilio per pensare con il pensiero di Cristo, il Papa ha suggerito la lectio divina, che aiuta ad avere i sentimenti di Cristo ed essere capaci di dare agli altri anche il pensiero di Cristo.