Vita Chiesa

ECUMENISMO: CONCLUSA AD ATENE LA CONFERENZA ECUMENICA MONDIALE SULLA MISSIONE

Si è conclusa ieri ad Atene la Conferenza ecumenica mondiale che dal 9 maggio ha riunito sui temi della evangelizzazione e della missione della Chiesa nel mondo 600 delegati designati ufficialmente dalle varie chiese cristiane: comunione Anglicana, Chiese dell’Ortodossia e della Riforma, ma anche Chiesa Cattolica Romana (25 persone) e Chiese del vasto arcipelago pentecostale ed evangelicale. La cerimonia conclusiva dell’evento si è svolta nell’areopago di Atene dove, come raccontano gli Atti degli Apostoli, Paolo parlò della resurrezione di Gesù agli ateniesi, citando a testimonianza della presenza di Dio, gli stessi poeti e filosofi greci.

Nel suo sermone, il presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese (che ha promosso la Conferenza), Samuel Kobia ha ricordato che ieri per molti cristiani era anche Pentecoste. “Il dono della comprensione – ha detto – non diminuì la diversità di quella grande folla a Pentecoste; la gente non cessò di essere quella che era. No, essi non diventarono meno di quello che erano, ma più di ciò che erano stati”. “E’ ciò che abbiamo sperimentato anche noi in questa Conferenza sulla missione… Ci siamo arricchiti della spiritualità dell’altro ed abbiamo approfondito la nostra comprensione dell’unità nella diversità”.

Per una settimana, i delegati delle Chiese si sono confrontati sui temi della evangelizzazione e del ruolo delle Chiese in situazioni di conflitto e violenza. L’incontro si è concluso con un messaggio finale. Si tratta di un appello alla riconciliazione contenuto in una lettera formale dei partecipanti alle Chiese che sarà diffuso nei prossimi giorni.

Simbolo dell’evento è stata una croce alta cinque metri e dono delle Chiese di Gerusalemme. Accolta all’inizio della Conferenza, la croce sarà ora trasportata a Porto Alegre, in Brasile dove rimarrà fino all’Assemblea plenaria del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), in programma nel 2006. Sebbene la Chiesa cattolica non aderisca al Cec, essa ha partecipato all’evento con una delegazione composta da 25 membri e guidata dal segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, mons. Brian Farrell. Questa partecipazione – ha detto mons. Farrell in un’intervista rilasciata a Giovanni Giuranna, membro della delegazione cattolica – è segno che il Consiglio ecumenico delle Chiese “sta cercando di coinvolgere nelle proprie iniziative il maggior numero di Chiese”.

Il delegato della Santa Sede ha confermato di aver avuto durante i giorni della Conferenza “molti contatti”: “con la Chiesa ortodossa greca e con le altre chiese e organismi, con cui il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani ha rapporti di studio o collaborazione. Del resto, ogni momento della giornata ha permesso contatti e scambi tra i delegati delle varie Chiese”.

“Questa Conferenza – ha concluso Farrell – offre la speranza che sulle questioni importanti della missione ci possa essere una convergenza. In un mondo come il nostro in rapida trasformazione, i cristiani sono obbligati a trovare una risposta comune e non cento risposte diverse in rivalità tra loro. Naturalmente, in una Conferenza con presenza così diversificate ci si rende conto della complessità del cammino ecumenico Ma lo Spirito che guarisce e riconcilia è capace di trovare la via per far crescere la comunione tra le Chiese”. Sir

Il dialogo ecumenico non è più solo una scelta