Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, PRIMA UDIENZA GENERALE: «UN MINISTERO A SERVIZIO DELLA RICONCILIAZIONE TRA GLI UOMINI E I POPOLI»

Sarà un ministero “a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli”: questo il proposito di Benedetto XVI esposto nella sua prima udienza generale questa mattina in piazza San Pietro. Il Papa ha spiegato i perché della scelta del suo nome: “Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI per riallacciarmi idealmente al venerato Pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale – ha detto -. Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l’apporto di tutti”.

Il nome Benedetto evoca, inoltre, la figura del “Patriarca del monachesimo occidentale”, san Benedetto da Norcia, compatrono d’Europa insieme ai santi Cirillo e Metodio, santa Caterina ed Edith Stein. “La progressiva espansione dell’Ordine benedettino da lui fondato – ha ricordato il Papa – ha esercitato un influsso enorme nella diffusione del cristianesimo in tutto il Continente. San Benedetto è perciò molto venerato in Germania e, in particolare, nella Baviera, la mia terra d’origine; costituisce un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà”.

Il Papa ha citato la raccomandazione lasciata da san Benedetto ai monaci nella sua Regola: “Nulla assolutamente antepongano a Cristo” (Regola 72,11; cfr 4,21) e ha chiesto al patrono d’Europa “di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!”.

In apertura dell’udienza generale il Santo Padre ha salutato tutti i presenti ma anche “coloro che ci seguono mediante la radio e la televisione” e ha descritto il suo stato d’animo di questi giorni, caratterizzato da “sentimenti tra loro contrastanti”: “stupore e gratitudine nei confronti di Dio che ha sorpreso innanzitutto me stesso, chiamandomi a succedere all’apostolo Pietro; interiore trepidazione dinanzi alla grandezza del compito e delle responsabilità che mi sono state affidate”.

Benedetto XVI ha anche ricordato “con affetto” il “venerato predecessore Giovanni Paolo II , al quale siamo debitori di una straordinaria eredità spirituale”. Citando la Lettera Apostolica Novo millennio ineunte e l’invito di Giovanni Paolo II a far diventare le comunità cristiane “autentiche scuole di preghiera”, ha espresso la sua volontà di continuare a dedicare le catechesi del mercoledì al commento dei Salmi delle Lodi e dei Vespri: “Anch’io intendo riproporre nei prossimi appuntamenti settimanali il commento da lui preparato sulla seconda parte dei Salmi e Cantici che compongono i Vespri. Con il prossimo mercoledì riprenderò proprio da dove si erano interrotte le sue catechesi, nell’Udienza generale del 26 gennaio scorso”. Benedetto XVI ha concluso la sua catechesi ringraziando i fedeli “dell’affetto di cui mi circondate” e ricambiando questi sentimenti. Circa 100 musulmani provenienti da 33 Paesi del mondo hanno partecipato oggi alla prima udienza generale di papa Benedetto XVI. Sono i partecipanti al 1° Simposio di dialogo islamo-cristiano, promosso dal Movimento dei Focolari, che sta riunendo al Centro Mariapoli di Castelgandolfo oltre 200 persone provenienti da Algeria, Libano, Turchia, Giordania, al Pakistan e Indonesia, dall’Europa al Canada, agli Stati Uniti, al Brasile.Sir

La prima udienza del mercoledì (27 aprile 2005)