Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: IL 2 APRILE A SUBIACO AVEVA PARLATO DEL SANTO DI CUI ORA PORTA IL NOME
Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare a Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo. E’ la conclusione dell’ultimo intervento pubblico di Joseph Ratzinger da cardinale, prima della morte di Giovanni Paolo II e della sua elezione, nel successivo conclave, a papa con il nome Benedetto XVI. Parole che, pronunciate il 2 aprile nell’abbazia benedettina di Santa Scolastica a Subiaco (Rm), in occasione del Premio San Benedetto’, sembrano in qualche modo anticipare i motivi della scelta del nome da pontefice. Abbiamo bisogno di uomini ha detto – il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Così Benedetto, come Abramo, diventò padre di molti popoli. Le raccomandazioni ai suoi monaci poste alla fine della sua regola, sono indicazioni che mostrano anche a noi la via che conduce in alto, fuori dalle crisi e dalle macerie. (Sir)