Vita Chiesa

CHIESA E MEDIA: MONS.FOLEY, SI’ A CATTOLICI CONSUMATORI CRITICI E CREATIVI

“Convincere coloro che lavorano nei media che la dimensione religiosa e spirituale della vita umana dà luogo ad una comunicazione senz’anima”. È il compito idealmente affidato oggi ai cattolici da mons. John Patrick Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, in apertura dei lavori del Simposio su “Chiesa e media: un futuro che viene da lontano”, in corso a Roma (fino al 26 febbraio) per iniziativa del citato dicastero pontificio.

Per Foley, è inoltre urgente “diffondere una mentalità realmente comunicativa in tutti i cattolici, per formarli ad essere consumatori critici e creativi dei media”. “La Chiesa ed i media – ha osservato l’esponente vaticano – devono ricordare sempre che il futuro non è soltanto illimitato; è anche eterno: dobbiamo lavorare insieme in modo che la gente non perda il vero scopo della vita perché distratta dagli indici di ascolto di ieri o dalle notizie di oggi. Un futuro illimitato perla Chiesa e per i media – ha ammonito Foley – deve sempre avere una dimensione spirituale. Deve avere un profilo umano, ma sempre con una scintilla di divino”.

Il presidente del dicastero pontificio ha iniziato il suo intervento definendo la lettera apostolica del Papa ai responsabili delle comunicazioni sociali, “Il rapido sviluppo” –presentata il 21 febbraio – “rivoluzionaria”, quando afferma che “l’uso delle tecniche e delle tecnologie della comunicazione contemporanea costituisce parte integrante della missione della Chiesa nel terzo millennio”. Del resto, “la Chiesa è stata sempre presente nei media”, ha fatto notare Foley citando tra l’altro i 40 anni dal decreto conciliare “Inter mirifica” e la lettera apostolica del Papa “Rdemptoris Missio”, dove Giovanni Paolo II definiva già i media come moderno “areopago” in cui far risuonare il messaggio evangelico. (Sir)

Lettera apostolica «Il rapido sviluppo»