Vita Chiesa

IL PAPA AL CORPO DIPLOMATICO: VITA, PANE, PACE E LIBERTÀ LE QUATTRO SFIDE DEL 2005

“Per portare una pace vera e duratura su questo nostro pianeta insanguinato è necessaria una forza di bene che non arretri di fronte ad alcuna difficoltà”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede perla presentazione degli auguri per il nuovo anno. Giovanni Paolo II ha esordito ricordando l’”immane catastrofe naturale che il 26 dicembre scorso ha colpito diversi Paesi del sud-est asiatico”, che “ha segnato di un grande dolore l’anno trascorso”, ma ha citato anche le “altre tragedie” che “hanno funestato il 2004, come “gli atti di barbaro terrorismo che hanno insanguinato l’Iraq ed altri Stati del mondo, l’efferato attentato di Madrid, la strage terroristica di Beslan, le disumane violenze inflitte alla popolazione del Darfur, gli episodi di efferatezza perpetrati nella regione dei Grandi Laghi in Africa”.

”Non lasciarsi mai scoraggiare, ma superare le difficoltà rafforzando e facendo prevalere i comuni vincoli di umanità su ogni altra considerazione”, è l’invito del Santo Padre, che chiama i popoli e i governi ad una “volontà di operosa concordia, nell’accurato rispetto delle reciproche competenze, ma anche nella ricerca di un più alto bene comune. Quattro le “sfide” principali individuate dal Papa per il 2005: la “sfida della vita” e della famiglia, la “sfida del pane”, la “sfida della pace”, e la “sfida della libertà”, in particolare della libertà religiosa. “Alla prepotenza si deve opporre la ragione, al confronto della forza il confronto del dialogo, alle armi puntate la mano tesa: al male il bene”. E’ quanto ha raccomandato il Papa al corpo diplomatico, parlando della “sfida della pace” che – nonostante le “le guerre e in conflitti armati che da une stremo all’altro del globo causano innumerevoli vittime” ed il “fenomeno crudele e disumano del terrorismo, flagello che ha raggiunto una dimensione planetaria ignota alle precedenti generazioni” – incontra anche “segni incoraggianti”: ad esempio in Medio Oriente, “dove il crudele confronto delle armi pare sopirsi, ed aprirsi uno sbocco politico verso il dialogo e il negoziato”.

Come “esempio privilegiato di pace possibile” Giovanni Paolo II ha nominato l’Europa, dove “nazioni un tempi fieramente avversarie ed opposte in guerre micidiali si ritrovano oggi insieme nell’Unione Europea”. La prima “sfida” da vincere per il 2005 è secondo il Papa quella della “vita”. ”Una ricerca scientifica che degradi l’embrione a strumento di laboratorio non è degna dell’uomo”, ha ammonito in merito all’impiego delle cellule staminali embrionali nella procreazione assistita. Riguardo alla famiglia fondata sul matrimonio, il Pontefice ha auspicato che non venga “minata da leggi dettate da una visione restrittiva ed innaturale dell’uomo”.

Partendo dai “dati drammatici” sulla fame nel mondo, per vincere la seconda “sfida” (quella del “pane”) il Papa ha chiesto “un’ampia mobilitazione morale dell’opinione pubblica”, sulla base del principio della “destinazione universale dei beni della terra”. L’ultima “sfida” nominata dal Pontefice è quella della “libertà”, soprattutto della “libertà religiosa”. ”In tutto il mondo – ha auspicato rinnovando “l’appello già tante volte espresso dalla Chiesa” – la libertà religiosa sia protetta da un’efficace tutela giuridica e siano rispettati i doveri e i diritti supremi degli uomini per vivere liberamente nella società la vita religiosa”. Sir

Discorso al Corpo diplomatico