Vita Chiesa

SCOUT AGESCI: SABATO IN 36 MILA DAL PAPA

“Faremo una grande festa per il trentesimo compleanno dell’Agesci, per il cinquantesimo del Masci e soprattutto per i 26 anni di pontificato di Giovanni Paolo II, che tanto è stato affettuosamente vicino agli scout”: lo ha detto questa mattina a Roma Paola Dal Toso, incaricata della documentazione storica dell’Agesci, presentando l’udienza privata di sabato 23 ottobre in Vaticano con il Papa dal titolo “La nostra Promessa con Te”. Introducendo la tavola rotonda, il giornalista David Sassoli della Rai, ex-scout, ha richiamato l’importanza dell’unificazione avvenuta nel 1974 tra le due componenti maschile (Asci) e femminile (Agi) del movimento scoutisco cattolico italiano, alla base delle celebrazioni.

Secondo Piero Gavinelli, capo scout nazionale, l’Agesci “riconfermerà davanti a Giovanni Paolo II i tre contenuti della ‘Promessa’: la fedeltà alla Chiesa e al Vangelo, la fedeltà al metodo educativo scout come cammino particolare di crescita, la fedeltà a una scelta politica rivolta verso i più deboli”.

“Oggi – ha aggiunto Roberto Alacevich, un giovane capo scout – è molto più difficile che un tempo far passare i contenuti del metodo educativo scout, che si basa sui valori della fede cattolica: per le migliaia di capi scout italiani la sfida è quella di trovare il modo giusto per proporli ai propri ragazzi”.

Il presidente nazionale del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), Littorio Prezioso, ha ricordato il cammino degli 8 mila aderenti e delle 400 comunità in cui sono presenti, “per offrire un servizio a vari livelli, da quello civile a quello ecclesiale”.

L’assistente ecclesiastico nazionale p. Federico Lombardi, ha invece richiamato il fatto che “lo scoutismo è nato fuori dal mondo cattolico e vi è stato accolto con modalità che furono apprezzate dallo stesso fondatore Baden Powel”.

Durante l’incontro è stato annunciato un incontro di “scout del Mediterraneo” previsto nel giugno 2005 in Sicilia, con delegazioni dei paesi europei e dell’Africa e del Medio Oriente. “In diverse unità e diversi gruppi – ha detto Piero Gavinelli – sono presenti in Italia bambini e bambine musulmane, a riprova della nostra attenzione al dialogo ecumenico ed interreligioso”.Sir

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