Vita Chiesa

SETTIMANA SOCIALE, TETTAMANZI: L’AGENDA POLITICA DEI CATTOLICI

“Sappiamo che oggi, in un mondo sempre più globalizzato, nel quale sono presenti e convivono, talvolta a fatica, diverse culture, si discute spesso sulla esportabilità o meglio sulla non esportabilità della democrazia in culture non occidentali; nell’affrontare questa problematica, è necessario lasciarci guidare dalla ferma convinzione che democrazia e libertà sono veri diritti di tutti gli uomini e di tutti i popoli e sono acquisizioni storiche da coltivare e diffondere”: lo ha detto ieri a Bologna, nella giornata conclusiva della 44esima Settimana Sociale aperta il 7 ottobre, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. La questione sostanziale non è comunque, secondo il cardinale, “se si tratti di valori esportabili o no; è piuttosto quello del metodo giusto, un metodo che sia rispettoso di ogni uomo, di ogni popolo, della libertà e della democrazia stessa”. Comunque, la democrazia “non si impone con la violenza” e “ogni popolo si darà le proprie istituzioni democratiche” ha sottolineato Tettamanzi, parole che sono suonate come riferimenti inevitabili a situazioni di politica internazionale che negli ultimi anni sembrano muoversi in direzioni che non tengono più conto di questi presupposti.

Per la situazione italiana, in risposta all’interrogativo se sia una “democrazia autentica”, il porporato ha detto: ”Le istituzioni democratiche non devono essere oppresse da poteri estranei, come quello delle concentrazioni mediatiche o finanziarie; telecrazia e plutocrazia non hanno nulla a che vedere con la democrazia, la soffocano rovinosamente inesorabilmente”.

Come agenda politica dei cattolici, il cardinale ha poi indicato: “Il debito non schiacci il debitore; l’accesso all’acqua va garantito a tutti; i beni primari non devono mancare a nessuno; lo sviluppo deve essere sostenibile; solo la pace e’ garanzia per lo sviluppo; non c’e’ pace senza giustizia; non c’e’ giustizia senza democrazia; cosi’ non c’e’ democrazia senza giustizia; l’economia e’ strumento per rimuovere le disparita’ e le disuguaglianze, non per accrescerle; la conoscenza e la cultura sono essenziali per consentire a tutti di capire, scegliere, prendere parte; i bambini di tutto il mondo hanno diritto di giocare; va riaffermato e condiviso un no deciso alla pena di morte, alle torture, ai maltrattamenti”.

Lettera Apostolica per l’anno dell’Eucarestia