Vita Chiesa

SETTIMANA SOCIALE, SIMONE: L’IDENTIKIT DEL POLITICO CATTOLICO, TRA GRATUITÀ E MITEZZA

“Gratuità”, “mitezza”, “umiltà”, “moderazione”. Queste alcune qualità essenziali al politico cattolico, secondo l’identikit tracciata da padre Michele Simone, vice-direttore di “Civiltà cattolica”, in apertura dell’ultima giornata della 44° Settimana sociale dei cattolici italiani, conclusasi ieri a Bologna sul tema “Democrazia: nuovi scenari, nuovi poteri”. “In politica bisogna cercare il successo, la riuscita nei confronti degli avversari – ha affermato padre Simone – ma il successo non può diventare un fine valido in se stesso, altrimenti si cade nel machiavellismo”.

Quanto al “lavoro politico a livello personale”, per il relatore “esige innanzitutto la gratuità dell’impegno, il disinteresse verso fini legati al tornaconto personale, la mitezza, l’umiltà, la moderazione, il coraggio della testimonianza derivante dai valori ideali che la ispirano”. Questo perché la “riuscita”, in politica, non riguarda il “singolo individuo”, ma “deve essere un valore ideale, legato al bene comune da realizzare, il solo che può dare senso all’azione politica”.

I cattolici impegnati politicamente, secondo il gesuita, devono puntare alla “realizzazione di una prassi finalizzata non al conflitto, ma alla realizzazione del bene comune per le parti, alla ricerca di ciò che unisce prima di ciò che divide, grazie alla presenza di una carica profetica in grado di esercitare sia una funzione critica dell’esistente, sia l’apertura verso il nuovo, il futuro, spesso soffocata da un pragmatismo senza slanci e senza respiro”. Tracciando una sorta di bilancio della Settimana sociale di Bologna, Simone l’ha definita “il momento della riscoperta dell’impegno politico diretto da parte dei cattolici”, tramite “forme di impegno politico non tradizionale forse addirittura più efficaci che in passato, quando esisteva un partito di riferimento dei cattolici”. Sir

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