Il conflitto di interessi è un’anomalia italiana che costituisce la debolezza del nostro sistema democratico. A mettere l’accento sul caso italiano che rischia di contagiare anche altri Paesi, sia pure in forme diverse, è stato oggi Piero Pisarra, docente di sociologia generale e dei media all’Institut Catholique de Paris, intervenuto alla tavola rotonda su Democrazia e informazione, che ha aperto la terza giornata della 44ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, in corso a Bologna fino a domani. Sul nuovo potere strutturale e pervasivo dei media si è soffermato Luigi Alici, docente di filosofia morale all’Università di Macerata, che ha citato Soren Kierkegaard per evidenziare i pericoli di un’informazione fatta col megafono, magari dal cuoco di bordo, come recita un famoso racconto del filosofo danese. Per garantire un pluralismo vero, non fittizio nel mondo dell’informazione, per Alici occorre coniugare il dovere istituzionale di promuovere informazione con la libertà di alimentare e accogliere fonti diversi di informazione, provenienti dalla società civile e dal mercato. Se ieri bisognava difendere l’invadenza dello Stato ha precisato però il filosofo – oggi bisogna difenderla dalla concupiscenza degli interessi del mercato, in nome del valore della fedeltà alla verità e della promozione della dignità della persona. Di fronte alle forme subdole di banalizzazione del panorama mediatico, ha concluso Alici, i cattolici sono chiamati a promuovere un’opera intelligente di educazione, di sensibilizzazione e di vigilanza democratica, adoperandosi in prima persona anche per fare informazione e, se necessario, controinformazione. Sir