Vita Chiesa
INGIUSTIZIE SOCIALI E BIOTECNOLOGIE, I VESCOVI TOSCANI RICHIAMANO ALLA RAGIONE
“Un embrione derivante da esseri umani è un essere umano ‘in embrione’ e dunque non una ‘cosa’ manipolabile e usabile a piacimento o anche per fini in sé legittimi e buoni”. Lo afferma un comunicato che i vescovi della Toscana hanno affidato alle pagine di Toscanaoggi, in distribuzione da domani. Nel documento, i vescovi affrontano il tema della campagna referendaria circa la legge sulla procreazione assistita: una campagna, affermano, nella quale “sono risuonate le solite trombe anticlericali, piene di note false”. “Il fine non giustifica i mezzi – affermano i vescovi -: questa verità, verità di ragione e non solo di fede, deve essere un faro acceso per ogni ricerca, per ogni sperimentazione, per ogni legislazione. Per questo – concludono – invitiamo tutti alla riflessione e mettiamo in guardia da una propaganda spesso faziosa”.
Nel documento, i pastori delle diocesi toscane uniscono anche la loro voce a quella del Papa per denunciare “l’immensa tragedia dei milioni e milioni di poveri e di oppressi nel mondo e, insieme, il sostanziale disimpegno o l’impegno insufficiente delle nazioni più ricche al fine di eliminarla o almeno diminuirla. A questa tragedia si aggiungono il terrorismo internazionale e le tante guerre scatenate, in realtà, sotto la spinta di enormi interessi finanziari”. “Incoraggiamo ancora una volta – affermano quindi i vescovi – quanti, nei vari ambiti ecclesiali e civili, in linea con la dottrina sociale della Chiesa, si fanno carico di contribuire alla soluzione dei problemi della pace, dello sviluppo ‘equo e solidale’ dei popoli e di un diritto internazionale che, insieme alle istituzioni che lo garantiscono, sia più forte della forza economica e militare”.