Un Europa che sia una vera famiglia di popoli, fondata su libertà, cooperazione e difesa della propria identità culturale e spirituale. È l’auspicio espresso oggi dal Papa, che ricevendo in udienza il primo ministro della Repubblica di Slovenia, Anton Rop, ha salutato uno dei 10 nuovi Paesi recentemente entrati a far parte dell’Europa a 25 invitandolo ad offrire il suo apporto facendo riferimento anche ai valori cristiani, che costituiscono parte integrante della sua storia e della sua cultura, e ai quali la Slovenia deve restare sempre fedele. All’inizio del suo discorso, Giovanni Paolo II ha ricordato il recente accordo siglato tra la Slovenia e la Santa Sede su alcuni temi giuridici di comune interesse. L’accordo che oggi è entrato il vigore ha esordito il Santo Padre testimonia l’impegno della Repubblica di Slovenia di mantenere buoni rapporti con la sede apostolica. Questi rapporti sono fondati sul mutuo rispetto e sulla leale collaborazione a vantaggio di tutti gli abitanti del Paese, che da poco è entrato a far parte dell’Unione europea. So che la Slovenia ha aggiunto il Pontefice a questo proposito desidera contribuire al comune impegno di fare dell’Europa una vera famiglia di popoli in un contesto di libertà e di mutua cooperazione, salvaguardando al tempo stesso la propria identità culturale e spirituale. Il Papa, inoltre, si è detto certo che la Slovenia potrà offrire questo suo apporto in modo efficace, perché può fare riferimento anche ai valori cristiani, che costituiscono parte integrante della sua storia e della sua cultura. A questi valori resti sempre fedele. Alla fine del discorso, il Papa ha rivolto un pensiero affettuoso al caro popolo sloveno, che con grande gioia ho visitato due volte, esortandolo a progredire costantemente sulla via dello sviluppo e della pace. Sir