Vita Chiesa

LIBERTÀ RELIGIOSA: SI APRE OGGI IN QATAR LA CONFERENZA SUL DIALOGO ISLAMO-CRISTIANO

Sarà presente anche una delegazione di esponenti islamici ai lavori dell’assemblea annuale, che si apre oggi a Doha, in Qatar, della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani che opera in seno al Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso (Pcdi). “Si tratta di una novità rilevante – dichiara al Sir mons. Pierluigi Celata, segretario del Pcdi -. È la prima volta che accade. Il tema del ‘colloquio’ sarà la libertà religiosa nel cristianesimo e nell’Islam e con la delegazione islamica(di cui fanno parte tra gli altri anche il grande imam di Al-Azhar, in Egitto, Muhammad Sayyed Tantawi, ndr.) avremo modo di confrontarci e parlare”. “Il tema sarà affrontato – aggiunge mons. Michael Fitzgerald presidente del Pcdi –sia dal punto di vista del magistero della Chiesa sia da quello islamico. Ci sono Paesi nel mondo in cui i cristiani sono minoranza e gli islamici maggioranza e viceversa. Così come ce ne sono altri in cui le due religioni si equivalgono in termini numerici. Alla luce di queste esperienze cercheremo di confrontarci e capire”. Ma non si parlerà solo di libertà religiosa: in programma anche una conferenza su “Religioni e pace”, cui interverranno il presidente del Comitato permanente di Al Azhar Al Sharif per il dialogo con le religioni monoteiste, Sheikh Fawzy Fadel Al Zafzaf e il Consultore della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani, Youssef Kamal El Hage. Altra novità è, infine, rappresentata dalla sede dei lavori, Doha, in Qatar. “Solitamente – spiega mons. Khaled Akasheh, capo ufficio della sezione Islam del Pdci – l’assemblea annuale della Commissione si tiene a Roma. Ma quest’anno il governo del Qatar ha espresso il desiderio di organizzare ed ospitare un’iniziativa a favore del dialogo islamo-cristiano. A Doha sono arrivati circa un centinaio di invitati da diverse parti del mondo, tra cui venti Paesi arabi”.

Nel dialogo interreligioso è importante che ogni persona resti fedele alla propria religione. Per questo motivo la libertà di religione è importante e assolutamente necessaria”. Lo ha detto il card. Jean-Louis Tauran, bibliotecario e archivista della Santa Sede e già ‘ministro degli esteri del Vaticano, intervenendo oggi a Doha, in Qatar, ai lavori dell’assemblea annuale della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso (Pcdi). “La libertà religiosa toccale profondità dello spirito umano – ha dichiarato il cardinale – ed è la ragion d’essere di ogni altra libertà. Essa rispetta sia Dio che l’uomo e si estende dal singolo alla comunità, ha una dimensione civile e sociale”. Secondo Tauran così intesa “la libertà religiosa diventa un potente strumento di pace, poiché ci rende veri credenti, consapevoli di essere membri della stessa famiglia umana e dunque fratelli e sorelle; coscienti di contribuire alla promozione della giustizia, della responsabilità sociale, della pace, della riconciliazione e della solidarietà tra i popoli”.

“I leader politici – ha aggiunto – non hanno nulla da temere dai veri credenti poiché questi sono inclini a lavorare per il bene della società e sono antidoto al fanatismo poiché sanno che impedire ai loro fratelli e sorelle la pratica religiosa, discriminare un credente di altra fede o addirittura uccidere in nome della religione è un abominio che offende Dio e non c’è nessuna autorità, sia essa politica che religiosa, che possa giustificarlo”. Per questo motivo, ha concluso, “ogni società ha necessità di avviare un dialogo basato sulla fiducia tra autorità civili e religiose perché i diritti e i doveri dei credenti siano stabiliti e garantiti con particolare rispetto per il principio di reciprocità che assicura a tutti gli uomini la possibilità di vivere in ogni parte del mondo la propria fede nel mutuo rispetto”. Sir