Vita Chiesa

ELEZIONI EUROPEE: PRESENTATO OGGI A BRUXELLES UN DOCUMENTO DEI VESCOVI

Un documento forte per ribadire la chiara scelta “europeista” della Chiesa cattolica. La sottolineatura del diritto-dovere di tutti i cittadini, e quindi dei credenti, a recarsi alle urne in occasione delle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Ma anche l’indicazione di problemi e domande sulla “qualità” e sull’identità dell’Europa che si sta costruendo. La Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea, ha reso nota quest’oggi nella sede di Bruxelles una dichiarazione in vista della tornata elettorale del 10-13 giugno, durante la quale i 25 popoli dell’Unione sceglieranno i propri rappresentanti nell’Assemblea comunitaria.

“È utile ricordare – scrivono i vescovi europei nel documento intitolato Un’opportunità di concretizzare i nostri valori – che l’ingresso dei 10 nuovi Stati membri, lo scorso 1° maggio, manifesta il superamento nel nostro continente della divisione ereditata dagli accordi di Yalta. Tanto per l’Est quanto per l’Ovest, questo progetto di integrazione europea è una risposta alla guerra e al totalitarismo che hanno lacerato l’Europa nel corso della sua storia recente. Votando in occasione di questa elezione, ciascuno di noi beneficerà del privilegio della pace e della democrazia” tutt’oggi “negato a milioni di persone nel mondo”.

La Comece sottolinea quindi la centralità del ruolo dell’Europarlamento entro il sistema istituzionale e politico dell’Ue, accanto al Consiglio e alla Commissione, quale garante di democrazia e come “voce” dei 450 milioni di cittadini dell’Ue. È dunque “interesse” e “dovere morale” dei cittadini esprimersi per influire sulla futura composizione dell’emiciclo. “Il prossimo Parlamento europeo – proseguono i vescovi nel documento redatto in vista delle elezioni Ue di metà giugno – affronterà temi che oggi preoccupano tutti noi e che avranno un impatto sulle generazioni future”. Di conseguenza “noi incoraggiamo i cattolici, così come gli elettori di tutte le confessioni, a informarsi accuratamente sui candidati e sui programmi dei partiti politici e di operare la scelta in funzione di ciò che essi promettono di fare in quanto deputati europei nel corso dei prossimi cinque anni”.

Segue un elenco di problemi aperti sulle scelte che il Parlamento contribuirà a intraprendere, cui fanno riscontro domande sulle quali misurare le proposte politiche, i programmi e i candidati per Strasburgo. Si comincia con il delicato tema del rispetto della vita: “In quanto cristiani, noi reputiamo che la vita umana è sacra e inviolabile, dal suo concepimento fino alla morte naturale. Sebbene non sia di competenza del Parlamento europeo legiferare a proposito di questioni quali l’aborto e l’eutanasia, esso vigilerà sul rispetto della vita umana in tutti i suoi stadi e lo garantirà nel quadro del finanziamento della ricerca scientifica?”.

I vescovi incalzano poi su: la protezione del Creato, la costruzione del bene comune, la tutela della famiglia, l’impegno per l’educazione e la cultura, la prioritaria attenzione ai poveri e agli immigrati. Altre annotazioni riguardano la pace (“favorire le azioni che rimuovono le vere radici dei conflitti” e operare nel “rispetto del diritto internazionale”), l’onestà nella vita pubblica, la valorizzazione dell’eredità cristiana nel processo di integrazione europea e nella futura Costituzione.Sir

Il sito della Comece

Elezioni europee, dichiarazione dei vescovi europei