Vita Chiesa

PAPA: SANTITÀ E CASTITÀ ALLA BASE DELL’IDENTITÀ DEL VESCOVO

La “santità” e la “castità” sono le “basi” dell’identità dei vescovi, il cui “dovere primario” è quello di incoraggiare una “spiritualità di comunione e missione” attraverso la “fedeltà all a propria vocazione”, che “richiede di condurre una vita degna della chiamata ricevuta”. Lo ha ricordato oggi il Papa ai presuli della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ricevuti in questi giorni in udienze separate in occasione della visita “ad limina”. “Come padre spirituale e fratello dei suoi preti – ha ammonito Giovanni Paolo II – il vescovo dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per incoraggiarli alla fedeltà alla propria vocazione, che richiede una vita degna della vocazione ricevuta”. n particolare, ha sottolineato il Santo Padre, “la vita della castità celibataria” è “espressione di un impegno radicale nel seguire Cristo”.

Sempre oggi, Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza 33 nuove reclute della Guardia Svizzera Pontificia insieme ai loro familiari, in occasione del giuramento. “Siate fedeli alla vostra missione sempre – li ha esortati il Pontefice – coltivando con cura quell’ideale di amore a Cristo e alla Chiesa, che le vostre famiglie e le comunità cristiane della Svizzera si sforzano di alimentare costantemente”. Poi il Papa ha citato il suo imminente viaggio apostolico, il 103°:”Come sapete, nei giorni 5 e 6 giugno prossimo a Berna parteciperò, a Dio piacendo, al meeting dei giovani cattolici della Svizzera, ed avrò pure un incontro con gli appartenenti all’Associazione delle ex Guardie Svizzere. Conto anche sulla preghiera e sul sostegno spirituale di tutti voi”. Sir