Cristo è “il Signore della storia”, che “non è in balia di forze cieche e irrazionali, ma, pur nel peccato e nel male, è sorretta e orientata per opera di Cristo verso la pienezza”. Lo ha detto oggi il Papa, che nel corso della tradizionale udienza generale è tornato su uno dei temi a lui più cari delle catechesi: la signoria di Gesù sul cosmo e sulla storia, grazie al “sangue della sua croce”, che diventa “sorgente di pace e di armonia per l’intera vicenda umana”. Commentando l’inno cristologico della Lettera ai Colossesi, Giovanni Paolo II lo ha definito “uno stupendo affresco dell’universo e della storia”, che invita il fedele alla “fiducia” nell’azione salvifica di Cristo. Oltre ad essere “Signore del cosmo “, ha spiegato il Santo Padre, “egli è il Signore della storia della salvezza, che si manifesta nella Chiesa e si compie nel ‘sangue della sua croce’, sorgente di pace e di armonia per l’intera vicenda umana”. Non è “soltanto l’orizzonte esterno a noi ad essere segnato dalla presenza efficace di Cristo”, ha puntualizzato il Papa, “ma anche la realtà più specifica della creatura umana, ossia la storia. Essa non è in balia di forze cieche e irrazionali ma, pur nel peccato e nel male, è sorretta e orientata per opera di Cristo verso la pienezza”. Grazie dunque all’opera redentrice di Gesù, che per mezzo della Croce ha fatto sì che “tutta la realtà è riconciliata’ col Padre”, ha aggiunto il Pontefice, “non siamo un granello di polvere inutile, disperso in uno spazio e in un tempo senza senso, ma siamo parte di un sapiente progetto scaturito dall’amore del Padre”.Sir