Vita Chiesa

SETTIMANA SOCIALE: PRESTO IL DOCUMENTO PREPARATORIO

Dovrebbe essere pronto entro la fine del mese, il Documento preparatorio alla 44a Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Bologna dal 7 al 10 ottobre prossimo. Lo ha annunciato mons. Lorenzo Chiarinelli, vescovo di Viterbo e presidente del Comitato scientifico organizzatore, nel corso di un incontro con i rappresentanti dei settimanali diocesani e della stampa cattolica. “L’attuale crisi della democrazia – ha detto il vescovo riferendosi al tema della Settimana sociale, “Democrazia: nuovi scenari e nuovi poteri” – non è puramente formale o strutturale: occorre chiederci quale ‘ethos’ sia in grado di garantire una convivenza veramente democratica, alla luce del primato della persona e nella logica della sussidiarietà”. Di qui la necessità – ha detto Chiarinelli evidenziando il “filo rosso” che lega Napoli (sede dell’ultima Settimana sociale) e Bologna (luogo della prossima) – di chiamare i cattolici alla “responsabilità” e alla ”partecipazione”, cercando “nuove modalità di raccordo“ tra “la loro presenza nella società civile, molto articolata, matura e viva, e quella nella società politica, alla quale si è forse oggi meno attenti che in passato”. ”Immettere benefici fermenti di socialità virtuosa nel tessuto nazionale e internazionale”: Luigi Alici, docente di filosofia all’Università di Macerata e membro del Comitato scientifico-organizzatore, ha sintetizzato in questi termini l’obiettivo della Settimana sociale, grazie alla quale i cattolici, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, sono sollecitati a “trovare un linguaggio capace di coniugare rigore e passione”, traducendo in “cultura diffusa” ciò che è il frutto delle proprie “competenze scientifiche” Contro la “tentazione della delega, dell’astensionismo o addirittura del rifiuto della politica”, ha aggiunto padre Michele Simone, vicedirettore di “Civiltà cattolica” e membro del Comitato scientifico-organizzatore, “c’è bisogno di partecipazione, a tutti i livelli, mentre i cattolici tendono a non partecipare, a delegare, a non prendere posizioni pubbliche. Se c’è un grande assente nella comunità dei cattolici sono i laici, presenti solo nelle istituzioni ecclesiali”. Secondo il gesuita, oggi “non corriamo il pericolo di ‘perdere’ la democrazia, che è un fatto acquisito, ma non dobbiamo perdere di vista che essa va conquistato ogni giorno nel vissuto della comunità civile”, se non si vuole correre il rischio di un suo “svuotamento dall’interno” a causa delle “sfide” che vengono da fenomeni come la globalizzazione o la “frantumazione” del tessuto sociale. Scienza e tecnologia, economia e finanza, democrazia e informazione, politica e poteri: questi alcuni “nodi tematici” attorno a cui si articolerà l’appuntamento di Bologna, la cui ultima sessione sarà dedicata al “contributo dei cattolici alla democrazia”, con riferimento al quadro europeo ed internazionale. Uno “spazio” apposito verrà riservato anche ai giovani, anche favorendo una partecipazione “elastica” (da 2 a 20 rappresentanti per diocesi, associazione o movimento) alla Settimana.Sir