L’umanità trovi “il coraggio di opporsi in modo solidale” ai suoi mali, e in particolare trovi “la forza di far fronte al disumano e purtroppo dilagante fenomeno del terrorismo, che nega la vita e rende torbida e insicura l’esistenza quotidiana di tanta gente laboriosa e pacifica”. Lo ha chiesto Giovanni Paolo II nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi (“al mondo e alla città”), del giorno di Pasqua, invitando tutti a non essere “turbati” dalle “tante ombre che incombono” sull’umanità in questa fase storica. “Tutti coloro che si sentono figli di Abramo”, nel momento in cui il nome di Dio è usato per giustificare l’assassinio del fratello, “riscoprano la fraternità che li accomuna e li spinge a propositi di cooperazione e di pace”, ha detto il Papa, che ha anche auspicato che “la tentazione della vendetta ceda il passo al coraggio del perdono, la cultura della vita e dell’amore renda vana la logica della morte, la fiducia torni a dar respiro alla vita dei popoli”. Al termine della benedizione il Papa ha sottolineato la “felice coincidenza di calendario” che fa sì che “noi cristiani d’Oriente e d’Occidente, quest’anno celebriamo la Santa Pasqua nella stessa data. Esprimo i più cordiali voti augurali a tutti, in particolare ai venerati Patriarchi, ai Vescovi e ai fedeli delle Chiese Orientali. Prego il Signore risorto – ha proseguito Giovanni Paolo II – perché tutti noi battezzati possiamo presto giungere a rivivere ogni anno insieme nel medesimo giorno questa fondamentale festa della nostra fede”.Per tradizione i saluti in italiano (con l’augurio di “serenità e gioia”) hanno aperto il lungo elenco degli auguri, che il Papa ha pronunciato in 62 lingue mondiali.Il Papa poliglotta ha poi fatto gli auguri non solo nelle principali lingue europee e nelle lingue slave, ma anche in cinese, giapponese, suahili, mongolo, maori, ebraico e aramaico, etiopico-eritreo, kirundi e kinyarwanda, tamil, bengalese, birmano, urdu, e tante altre. La serie degli auguri, come e’ tradizione, si è aperta con quelli in italiano e si è conclusa con il latino «Resurrexit. Alleluja». Ecco il testo integrale della benedizione Urbi et Orbi:1. “Resurrexit, alleluia – E’ risorto, alleluia!”.Anche quest’anno l’annuncio gioioso della Pasqua,risonato con potenza nella Veglia di questa notte,viene a rendere più salda la nostra speranza.“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?Non è qui, è risuscitato” (Lc 24,5-6).Così l’Angelo rincuora le donne accorse al sepolcro.Così ripete la liturgia pasquale a noi,uomini e donne del terzo millennio:Cristo è risorto, Cristo è vivo tra noi!Il suo nome ormai è “il Vivente”,la morte non ha più alcun potere su di lui (cfr Rm 6,9).2. Resurrexit! Oggi Tu, Redentore dell’uomo,dal sepolcro ti ergi vittorioso per offrire anche a noi,turbati da tante ombre che incombono,il tuo augurio di gioia e di pace.A Te, o Cristo, nostra vita e nostra guida,si volga chi è tentato dallo sconforto e dalla disperazione,per udire l’annuncio della speranza che non delude.In questo giorno del tuo trionfo sulla morte,l’umanità trovi in Te, o Signore, il coraggio di opporsiin modo solidale ai tanti mali che l’affliggono.Trovi in particolare la forza di far fronte al disumano,e purtroppo dilagante, fenomeno del terrorismo,che nega la vita e rende torbida e insicural’esistenza quotidiana di tanta gente laboriosa e pacifica.La tua sapienza illumini gli uomini di buona volontàne doveroso impegno contro questo flagello.3. L’opera delle istituzioni nazionali e internazionaliaffretti il superamento delle presenti difficoltàe favorisca il progresso verso un’organizzazionepiù ordinata e pacifica del mondo.Trovi conferma e sostegno l’azione dei responsabiliper una soluzione soddisfacente dei persistenti conflitti,che insanguinano alcune regioni dell’Africa,l’Iraq e la Terra Santa.Tu, primogenito di molti fratelli, fa che tutti coloroche si sentono figli di Abramoriscoprano la fraternità che li accomunae li spinge a propositi di cooperazione e di pace.4. Ascoltate voi tutti che avete a cuore il futuro dell’uomo!Ascoltate uomini e donne di buona volontà!La tentazione della vendettaceda il passo al coraggio del perdono;la cultura della vita e dell’amorerenda vana la logica della morte;la fiducia torni a dar respiro alla vita dei popoli.Se unico è il nostro avvenire,è impegno e dovere di tutti costruirlocon paziente e solerte lungimiranza.5. “Signore, da chi andremo?“.Tu che hai vinto la morte, Tu solo“hai parole di vita eterna” (Gv 6,68).A Te noi leviamo con fiducia la nostra preghiera,che diventa invocazione di confortoper i familiari delle tante vittime della violenza.Aiutaci a lavorare senza sostaall’avvento di quel mondo più giusto e solidaleche, risorgendo, Tu hai inaugurato.Ci è accanto in questo impegno“Colei che ha creduto nell’adempimentodelle parole del Signore” (Lc 1,45).Beata Te, Maria, silenziosa testimone della Pasqua!Tu, Madre del Crocifisso risorto,che nell’ora del dolore e della mortehai tenuto accesa la fiamma della speranza,insegna anche a noi ad essere,tra le contraddizioni del tempo che passa,testimoni convinti e gioiosidel perenne messaggio di vita e di amoreportato nel mondo dal Redentore risorto.