“In merito agli articoli apparsi oggi su alcuni quotidiani circa la nuova versione della Bibbia curata dalla Cei, si precisa che il testo della revisione a cui si fa riferimento non è quello sottoposto dalla Presidenza della Cei alla recognitio’ della Santa Sede a partire dal marzo 2003, su mandato della 49a Assemblea Generale (maggio 2002)”. Con un comunicato diffuso oggi l’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali ha dichiarato priva di fondamento la notizia riportata in data odierna da alcuni quotidiani secondo cui entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare in libreria la nuova traduzione della Bibbia, destinata a sostituire l’attuale del 1974. Una chiarificazione necessaria poiché “la divulgazione di modifiche, presentate in un volume di prossima pubblicazione, in parte non corrispondenti alla revisione della traduzione della Bibbia sottoposta alla recognitio’ e comunque oggetto di possibili ulteriori variazioni, non costituisce un contributo alla comprensione del lavoro svolto e rischia di ingenerare confusione nei fedeli circa i contenuti e i tempi della nuova versione” afferma Il direttore del citato ufficio Cei, mons. Claudio Giuliodori. Rischi cui faceva riferimento anche una lettera inviata nei giorni scorsi agli editori, in accordo con la Segreteria della Cei, da padre Alfio Filippi, presidente dell’Uelci (Unione editori librai cattolici italiani), che definiva l'”imminente uscita della nuova traduzione Cei del tutto presunta e priva di possibilità”. Mons. Giuliodori precisa inoltre che, a differenza di quanto affermato dai suddetti quotidiani, “non è prevista alcuna modifica della preghiera dell’Ave Maria, non essendo mai stata oggetto di esame da parte dei Vescovi, né si prevedono variazioni di tale testo in futuro”. Sir