Vita Chiesa

IL PAPA ALL’AMBASCIATORE DEL MESSICO: LA RELIGIONE NON È UN FATTO PRIVATO

“Non bisogna cedere alle pretese di chi, appropriandosi di una erronea concezione del principio di separazione Chiesa-Stato e del carattere laico dello Stato, sta tentando di ridurre la religione alla sfera strettamente privata dell’individuo, non riconoscendo alla Chiesa il diritto di insegnare la sua dottrina e a emettere giudizi morali su temi che riguardano l’ordine sociale”. Lo ha detto oggi il Papa, ricevendo in udienza Javier Moctezuma Barragàn, ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere credenziali. “La Chiesa – ha sottolineato Giovanni Paolo II riferendosi alla situazione messicana – non chiede privilegi né vuole occupare ambiti che non le sono propri, ma desidera compiere la sua missione in favore del bene spirituale e umano”. Per questo, ha auspicato, “è necessario che le istituzioni dello Stato garantiscano il diritto alla libertà religiosa delle persone e dei gruppi, evitando ogni forma di intolleranza e discriminazione”. In questo senso, ha aggiunto, “si desidera che in un futuro non lontano e con uno sviluppo legislativo adeguato ai nuovi tempi, si compiano passi in avanti su aspetti quali l’educazione religiosa nei diversi ambiti, l’assistenza spirituale nei centri sanitari” ma anche “una presenza nei mezzi di comunicazione sociale”. Il Papa ha messo in evidenza la situazione di povertà presente anche in Messico (che ha visitato cinque volte e il suo primo viaggio apostolico 25 anni fa), chiedendo ai governanti e ai responsabili della vita pubblica di trovare delle soluzioni con “mezzi di carattere tecnico e politico”, con “attività economiche e produttive” che “tengano conto del bene comune, soprattutto dei gruppi più svantaggiati”, tra cui le popolazioni indigene e gli emigrati messicani all’estero.Sir