Chiesa e omosessualità. Se ne parla non solo nel mondo anglicano dove l’arcivescovo di Canterbury ha istituito una Commissione internazionale di studio, ma anche in Francia dove la Chiesa luterana e riformata ha pubblicato un dossier. Il documento raccoglie le riflessioni emerse al termine di un lungo dibattito: nel 2002 era stato diffuso in tutte le chiese locali un testo consultabile anche via Internet sulla base del quale è stata avviata un’ampia discussione che ha coinvolto consigli presbiterali, gruppi biblici, assemblee. Le risposte si legge in un comunicato manifestano “posizioni molto differenti” ma raggiungono un accordo di massima su tre questioni. Innanzitutto, l’accoglienza delle persone omosessuali all’interno delle comunità locali. Riformati e luterani ribadiscono che l’accoglienza deve essere “incondizionata” ed aggiungono: “non sta a noi giudicare chi fa parte del popolo di Dio”. Riguardo invece la presenza di “ministri omosessuali”, le chiese adottano una posizione più cauta affermando che “allo stato attuale, sembra che l’omosessualità di un ministro sia un ostacolo” soprattutto per la “Chiesa locale”. Stessa prudenza anche per la benedizione delle coppie gay: “non è opportuno affermano riformati e luterani stabilire un culto di benedizione che rischierebbe di causare confusione tra coppie omosessuali e eterosessuali”. Sir