Nessun cambiamento nella posizione della Chiesa di Inghilterra in merito alla omosessualità ma la richiesta di un atteggiamento “più moderato nei confronti dei gay in tutte le aree della Chiesa”. È quanto è emerso al termine di una lunga discussione in seno al Sinodo generale della Chiesa di Inghilterra che mercoledì scorso ha votato con una “schiacciante maggioranza” un documento redatto dalla “House of Bishops” (Casa dei vescovi) sulla sessualità: “Some issues in human sexuality”. Il testo secondo quanto si apprende dal Servizio di informazione della Comunione anglicana – è stato presentato dal reverendo Richard Harries, vescovo di Oxford, specificando che il documento “non cambia la posizione della Casa dei vescovi” in merito alla omosessualità ma intende offrire un “punto di vista alla luce della teologia tradizionale e dei comportamenti culturali attuali”. Il testo vuole essere una guida per incoraggiare una “maggiore comprensione” di questi temi all’interno delle comunità anglicane inglesi. Secondo le linee-guida date dalla Casa dei vescovi, il clero omosessuale è chiamato a vivere questa condizione nel celibato. Il documento apre, comunque, alla possibilità di benedire i matrimoni gay. Dopo la presentazione del vescovo Harries, in molti hanno preso la parola. C’è stata anche la testimonianza del reverendo Paul Collier della diocesi di Southwark che si è dichiarato apertamente gay, pur esercitando il ministero da 10 anni. Più cauta la posizione del reverendo David Banting di Chelmsford che ha sottolineato le “ampie difficoltà e divisioni nella Chiesa anglicana di tutto il mondo” che il dibattito sulla omosessualità sta provocando.Sir