Vita Chiesa

AREZZO, MONS. BASSETTI DENUNCIA LA «DOPPIEZZA» DELLA CITTA’: DEVOZIONE, ABORTI E LICENZIAMENTI

La luce delle candele illuminerà fra una settimana migliaia di volti che sfileranno davanti all’immagine della Madonna del Conforto. E l’ombra dello scandalo avvolgerà in silenzio quasi settecento bambini mai nati, milioni di euro dissipati ogni anno in pornografia e decine di lettere di licenziamento spedite ad operai e impiegati. Domenica prossima Arezzo tornerà a inginocchiarsi ai piedi della Vergine nonostante pesino sulla sua coscienza tre macigni: il primato per la crescita degli aborti in Toscana, l’enorme spesa in materiale erotico e l’incertezza sempre più diffusa del posto di lavoro. Convinta forse che non esiste ciò che gli occhi dell’altro non vedono, l’intera città sarà ancora una volta in Cattedrale. Una doppiezza che da settimane turba monsignor Gualtiero Bassetti impegnato nella visita pastorale delle parrocchie del Vicariato urbano. Ed è proprio nelle comunità di Santa Maria delle Grazie e di Saione che il Vescovo ha puntato l’indice contro una città dai due volti.

«Secondo l’Istat – spiega monsignor Bassetti – Arezzo è la provincia della Toscana in cui gli aborti sono aumentati in maniera più consistente». Le cifre parlano da sole: dal 1997 al 2000 le interruzioni di gravidanza sono passate da 532 a 680 con un incremento del 27,8% a fronte di una media toscana che è addirittura in flessione: meno cinque punti percentuali. E, con estrema disinvoltura, la città devota a Maria convive in segreto con un’altra vergogna: il consumo fra i più elevati in Italia di materiale pornografico. «E per questa ragione Arezzo è stata scelta per ospitare una fiera del settore», afferma amareggiato il Vescovo.

Eppure, dichiara monsignor Bassetti, «come se nulla fosse cinquantamila persone saliranno in duomo per la festa della Madonna del Conforto». E centinaia di aziende faranno arrivare nella cappella che ospita la terracotta miracolosa le loro decorazioni floreali e i loro biglietti di ringraziamento. «Cosa buona – dice il Vescovo – Ma insieme ai fiori, i responsabili delle imprese si impegnino anche a non tagliare i posti di lavoro e dare una speranza ai giovani in cerca di prima occupazione».

E allora una domanda rimbalza nella mente: può bastare una genuflessione o un segno di croce per cancellare troppi aborti, la bramosia del sesso a pagamento e la corsa al guadagno? No, di certo. Per monsignor Bassetti, «Arezzo ha bisogno di un forte scossone spirituale» che scardini una «mentalità pagana in cui il comune denominatore è una sintesi fra benessere, edonismo e consumismo».