Anche se la pace nel mondo rappresenta “aspettativa non ancora compiuta”, rimane “un dovere” ricercarla, partendo dall’impegno delle religioni “per promuovere una cultura di dialogo, della comprensione reciproca e del rispetto”. Lo ha detto oggi il Papa, che ricevendo in udienza, nella Sala del Concistoro, i partecipanti al IX Congresso della Commissione islamo-cattolica, è tornato a parlare di pace” Il vostro comitato, che facilita le relazioni fra i cristiani e i musulmani ha esordito Giovanni Paolo II è stato istituito in periodo di grande aspettativa per la pace nel mondo. Sfortunatamente ha aggiunto questa speranza non è ancora compiuta. Di fronte alle tragedie che continuano ad affliggere l’umanità, è ancora più che mai necessario convincere le persone che la pace è possibile. Davvero, è un dovere”. Il Papa ha concluso il suo breve discorso incoraggiando i leader religiosi “a promuovere una cultura del dialogo, della comprensione reciproca e del rispetto”. Della necessità di “educare alla pace” il Papa ha parlato anche ricevendo in udienza i dirigenti e il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano: “Dinanzi alle non poche situazioni drammatiche del nostro tempo ha detto loro – il rischio è quello di cedere al fatalismo come se la pace fosse un traguardo quasi impossibile da raggiungere. Non bisogna soccombere alla tentazione! L’educazione alla pace, con tutte le sue concrete esigenze, deve continuare ad essere oggetto dell’impegno incessante di tutti”. Sir