Vita Chiesa
IL PAPA AI POLITICI: «SUPERARE TENSIONI E CONFLITTI»
Un “invito alla fiducia e alla coesione sociale”, per “superare le tensioni e i conflitti” e “lottare compatti contro il terrorismo”. A lanciarlo è stato oggi il Papa, che ricevendo in udienza gli amministratori della regione Lazio, del comune e della provincia di Roma ha sottolineato che “le difficoltà, che segnano l’attuale situazione del mondo, si avvertono anche in questa nostra terra. I momenti non facili sono però quelli nei quali possono e devono più chiaramente emergere le energie positive di una popolazione e dei suoi rappresentanti”. Di qui il “caloroso invito” del Papa “alla fiducia e alla coesione solidale”, partendo dalla consapevolezza che “è indispensabile l’apporto di ciascuno per costruire una società più giusta e più fraterna”. “La strada per sconfiggere e prevenire ogni forma di violenza è quella di impegnarsi a costruire la civiltà dell’amore”, ha ribadito Giovanni Paolo II sollecitando i politici a “superare le tensioni i conflitti” e a “lottare compatti contro il terrorismo”. Secondo il Santo Padre, è la famiglia il “luogo prioritario per realizzare la civiltà dell’amore”, e per questo vanno “salutate con favore scelte politiche e amministrative idonee a sostenere il nucleo familiare”, visto come “società naturale fondata sul matrimonio”, secondo il dettato della Costituzione
I “provvedimenti” varati dai politici ricevuti oggi in udienza, ha proseguito il Papa, “per andare incontro alle famiglie con figli nei primi anni di vita, o per coadiuvare il ruolo primario dell’istituto familiare nell’educazione dei figli” si inseriscono nel “contesto” delle misure volte a tutelare la famiglia fondata sul matrimonio. Sul piano educativo, ha aggiunto il Papa, anche la scuola “riveste sempre un’importanza fondamentale”, e “la Chiesa è lieta di contribuirvi con i suoi istituti scolastici, che svolgono un appezzato ruolo sociale e che hanno, per questo, diritto ad essere sostenuti”. Giovanni Paolo II ha poi raccomandato “concreti interventi” anche per altri “settori della vita sociale”: “Penso- ha precisato – a chi si trova in situazioni di più acuto bisogno, agli anziani che vivono soli, ai minori in stato di abbandono, alle fasce sociali più deboli come quelle di molti immigrati”.