“Oggi c’è un bisogno davvero urgente di dialogo, comprensione e cooperazione tra le grandi religioni del mondo, specialmente tra cristianesimo e Islam”. Lo ha detto oggi il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti al colloquio “Truth, Justice, Love, Freedom: Pillars of Peace”, promosso dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è tornato a definire le religioni “ponti tra individui, popoli e culture”, invitando “tutti gli uomini di buona volontà” a ripetere che “il nome santo di Dio non deve mai esser usato per incitare alla violenza o al terrorismo, per promuovere odio od esclusione”. “La religione ha ricordato il Santo Padre nel suo nuovo appello alla pace è chiamata a costruire ponti tra individui, popoli e culture, per essere un segno di speranza per l’umanità. Invito voi, e tutti gli uomini di buona volontà, ad unire le vostre voci alla mia per ripetere che il nome santo di Dio non deve mai essere usato per invitare alla violenza o al terrorismo, per promuovere odio od esclusione”. L’auspicio finale del Papa è che “il dialogo continuo e la cooperazione aiuti i cristiani e i musulmani ad essere strumenti più efficaci di pace nel nostro mondo”, in modo da “garantire a tutta l’umanità il coraggio e la forza di abbracciare la verità, la giustizia, l’amore e la libertà come autentici pilastri di pace”. Il tema della “responsabilità” dei diversi popoli del mondo verso “gli altri”, per costruire “armonia” nella convivenza umana è, invece, al centro del messaggio inviato dal Papa all’Assemblea generale della Conferenza delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche, in corso a Roma Sir