Quello del rapporto tra parrocchia e movimenti è stato “uno dei punti caldi” del dibattito tra i vescovi, nel corso della 52ª assemblea generale della Cei, che si è chiusa oggi ad Assisi. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, nel corso della conferenza stampa finale. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Ruini ha confermato che “ieri sera c’è stato un incontro tra Kiko Arguello, iniziatore del Cammino neocatecumenale, con una decina di vescovi, ma al di fuori dei lavori assembleari”. Riguardo al dibattito tra parrocchie e movimenti, il presidente della Cei ha reso noto che “non tutte le difficoltà si sono appianate, ma l’impressione è che le cose abbiamo preso un tono decisamente positivo”, in quanto oggi “si guarda molto di più all’unità di missione, che ha per scopo la comunione, piuttosto che alle difficoltà teologiche o ecclesiali”. Le associazioni e i movimenti, del resto, “sono una realtà giovane che pian piano si va inserendo nel tessuto ecclesiale complessivo, e questo notevole apporto di dinamicità e apostolicità è un passo avanti nella diminuzione delle tensioni”. “Parrocchia, associazioni e movimenti ecclesiali” era il tema di uno dei 10 gruppi di studio in cui si sono divisi i 250 vescovi (con i 20 parroci e gli invitati presenti), e in cui i partecipanti hanno sollecitato tali realtà a “collaborare anche all’interno della parrocchia”, puntualizzando nello stesso tempo che “il parroco è il primo collaboratore del vescovo e suo rappresentante nella parrocchia. Non può condizionarne la vita pastorale con l’eventuale appartenenza a un movimento”. Riguardo alla “pastorale integrata”, al centro dell’assise dei vescovi, il modello delle unità pastorali – ha sottolineato il cardinale – “possiede una sua utilità e validità, anche se non è generalizzabile in astratto, ma va adattato secondo le situazioni concrete e la diversificazione delle diverse tipologie presenti sul territorio”. Sir