Vita Chiesa

ASSEMBLEA CEI: CARD. RUINI, MORALMENTE FONDATA E DOVEROSA LA POSIZIONE DELLA CHIESA SULL’IRAQ

Un'”opinione moralmente fondata e doverosa”, che “non diminuisce in alcuna maniera l’impegno della Chiesa per la pace” e non si discosta dall’insegnamento del Papa in materia. Durante la conferenza stampa che ha concluso la 52a assemblea generale dei vescovi italiani, il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, ha ribadito di fronte ai giornalisti quanto già detto nella prolusione di lunedì scorso e nell’omelia pronunciata il giorno seguente durante la Messa, celebrata nella Basilica di S. Paolo, in suffragio dei 19 caduti italiani di Nassiriya.

Riguardo alle interpretazioni che sono state date delle sue parole, Ruini ha commentato: “Ci sono state delle critiche, che rispetto, ma c’è stato anche chi ha interpretato molto bene il mio pensiero. Certo, è curioso pensare che io mi discosti dall’insegnamento del Papa sulla pace, ma basta mettere insieme i due testi citati per convincersi del contrario”. Per quanto riguarda l’assemblea, Ruini ha informato che “non c’è stata né dissonanza, né convergenza”, perché non si è discusso della situazione in Iraq: “Credo che ci siano molti vescovi che siano d’accordo con me, ma so che le posizioni sono differenziate e non pretendo che ci sia un’unanimità totale”.

In merito al dopo-Nassiriya, il presidente della Cei ha auspicato che “l’unità nazionale dimostrata dal nostro Paese in questa circostanza”, e che “non richiede uniformità di opinioni” ma “lo sforzo comune per il bene dell’Italia”, rimanga “un valore anche in futuro”, come si augura anche il Papa nel messaggio inviato ai vescovi, soprattutto per “chi rischia di più”, cioè i nostri militari, per i quali “è molto importante avere l’appoggio e la solidarietà del popolo”. “Quando si invita a restare non ci si nasconde che In Iraq ci sia anche un conflitto armato, sarebbe ipocrita volerlo negare”, ha concluso il cardinale, definendo i caduti di Nassiriya “vittime del terrorismo” e ribadendo la centralità del “ruolo dell’Onu” per la pacificazione e la ricostruzione del Paese. Sir