Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II AL MEETING DI SANT’EGIDIO: SI FA TROPPO POCO PER LA PACE

Giovanni Paolo II ha affidato un suo messaggio al delegato pontificio, cardinal Roger Etchegaray, in occasione dell’inaugurazione dell’incontro internazionale per la pace ‘Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano’ organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio in Germania. Nella missiva, resa nota domenica dalla comunità trasteverina, il Santo Padre ha definito l´incontro di Aachen “un´ulteriore tappa” del cammino nato per sua iniziativa nel 1986 col celebre incontro di Assisi. Ha anche affermato che quella iniziativa rappresentava la “forma concreta e visibile” della “visione che aveva il beato Giovanni XXIII” quando scrisse l’enciclica ‘Pacem in terris’. Il Papa ha poi sottolineato che “quell´anelito non è stato raccolto con la necessaria prontezza e sollecitudine” e “troppo poco si è investito in questi anni per difendere la pace e sostenere il sogno di un mondo libero dalle guerre”.

“Fra pochi giorni – ha scritto il Pontefice – ricorderemo il tragico attentato alle Torri gemelle di New York. Purtroppo, assieme alle Torri, sembrano essere crollate anche molte speranze di pace”. Di fronte alle persistenti tensioni internazionali, il Papa ha posto non pochi e pressanti interrogativi: quando potranno terminare i conflitti, quando il mondo potrà essere pacificato, quando diminuiranno disparità e ingiustizie, e quale sarà il ruolo dei credenti in questo scenario? Ed ha aggiunto che gli incontri internazionali di preghiera per la Pace organizzati dalla Comunità di Sant´Egidio sono già una risposta concreta perché “ogni anno gente di religione diversa si incontra, si conosce, stempera le tensioni, apprende a vivere insieme e ad avere una comune responsabilità verso la pace”.

Giovanni Paolo II ha anche richiamato le radici cristiane dell´Europa, che nella città capitale di Carlomagno appaiono particolarmente evocative, riaffermando che tali legami non sono “una memoria di esclusivismo religioso, ma un fondamento di libertà perché rendono l´Europa un crogiolo di culture e di esperienze differenti”. Per il Papa, nel processo di Unione, l´Europa “sarà tanto più forte per il presente e per il futuro del mondo quanto più si disseterà alle fonti delle sue tradizioni religiose e culturali”. Richiamando il valore “dell’unità che non é uniformità”, del dialogo e dell’incontro, il Santo Padre ha affermato che è questo il segreto dell´incontro di Aachen: “Tutti vedendovi, possono dire che su questa strada la pace tra i popoli non è un´utopia remota”.

Ai cristiani ha chiesto di “continuare con determinazione il dialogo per superare lo scandalo della divisione” definito “non più sopportabile”; ai rappresentanti delle grandi religioni mondiali di intensificare il dialogo di pace per riconoscere che “le differenze non ci spingono allo scontro ma al rispetto, alla leale collaborazione e all’edificazione della pace”; ai laici di continuare a perseguire nel dialogo e nell´amore, “uniche vie per rispettare i diritti di ciascuno e affrontare le grandi sfide del nuovo millennio”.Misna

Messaggio al meeting interreligioso di Aachen

Lo speciale sul meeting (sito della Comunità di Sant’Egidio)