“Le religioni del mondo uniscano gli sforzi per denunciare il terrorismo e per operare insieme al servizio della giustizia, della pace e della fraternità”. È quanto ha raccomandato il Santo Padre, Giovanni Paolo II, rivolgendosi sabato mattina ai vescovi della Chiesa Copta dell’assemblea della gerarchia Cattolica d’Egitto, ricevuti in udienza nel palazzo pontificio di Castel Gandolfo, in occasione della visita ad limina Apostolorum’. Ringraziando il Signore per tutte le comunità cristiane presenti in Egitto, eredi del primo annuncio del Vangelo fatto da san Marco, il Papa ha ricordato nel suo discorso ai presuli, con gioia ed emozione, il suo pellegrinaggio giubilare al Cairo e al monastero di Santa Caterina, ai piedi del Monte Sinai. Là – ha spiegato – si comprende meglio il particolare radicamento della rivelazione cristiana in questa regione del mondo e il suo legame intrinseco con il primo Testamento”. Il Pontefice ha poi sottolineato come “in seno alla società egiziana, tanto ricca di storia e di cultura e fortemente caratterizzata dalla presenza dell’Islam… la testimonianza più importante è quella della vita quotidiana, incentrata sul doppio comandamento dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo”. Infine il Santo Padre ha espresso soddisfazione per l’importante lavoro che la Chiesa cattolica svolge in seno alla società egiziana nell’ambito socio-educativo, al servizio della promozione della donna, dell’assistenza alla maternità e all’infanzia, della lotta contro l’analfabetismo occupando così il suo posto nello sviluppo del Paese”. Misna