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Ue: evitata la procedura d’infrazione per l’Italia. Commissione, «continueremo a vigiliare» sui conti pubblici

 (Bruxelles) La Commissione prende «atto dello sforzo fiscale aggiuntivo annunciato questa settimana dalle autorità italiane e ha concluso che si tratta di uno sforzo sufficientemente sostanziale da non proporre al Consiglio l'apertura in questa fase della procedura per i disavanzi eccessivi per la non conformità dell'Italia al criterio del debito».

La procedura verso l’Italia per ora è evitata. Valdis Dombrovskis, vicepresidente per l’euro, responsabile anche per la stabilità finanziaria, commenta: «Accolgo con favore le azioni messe in atto dal governo italiano per garantire un migliore risultato di bilancio nel 2019. La garanzia di finanze pubbliche sane è il fondamento della fiducia e della crescita. Al riguardo, sarà importante rispettare l’impegno di predisporre un bilancio 2020 in linea con le norme fiscali dell’Ue, evitando così ulteriori incertezze».

Pierre Moscovici, commissario responsabile per gli affari economici e finanziari, aggiunge: «Il patto di stabilità e crescita non ha lo scopo di punire o sanzionare; il suo scopo è assicurare che i governi perseguano finanze pubbliche sane e correggano rapidamente i problemi quando sorgono. Sono lieto di constatare che questo è quanto è successo oggi. Il governo italiano, in risposta al segnale lanciato dalla Commissione un mese fa che giustificava l’avvio della procedura per i disavanzi eccessivi, ha adottato un solido pacchetto di misure che garantiscono la sostanziale conformità al patto di stabilità e crescita». Moscovici sottolinea: «Sorveglieremo attentamente l’esecuzione di queste misure nella seconda metà dell’anno. Inoltre siamo pronti a garantire che il progetto di bilancio 2020 che sarà presentato in autunno sia conforme al patto. Non ho dubbi sul fatto che al riguardo sarà possibile lavorare senza soluzione di continuità con la prossima Commissione».

Il 1° luglio il governo italiano – chiarisce una nota tecnica della Commissione – ha adottato l’assestamento del bilancio per il 2019 e un decreto-legge, i quali includono una correzione per il 2019 per un importo di 7,6 miliardi di euro o 0,42 % del Pil in termini nominali. Di conseguenza, si prevede che il disavanzo nominale dell’Italia raggiungerà il 2,04% del Pil nel 2019 (rispetto al 2,5% nelle previsioni di primavera 2019 della Commissione), obiettivo sancito nel bilancio 2019 adottato dal Parlamento italiano. Infine, «per quanto riguarda il 2020, il governo italiano ha ribadito l’impegno a conseguire un miglioramento strutturale in linea con i requisiti del Patto di stabilità e crescita, in particolare mediante una nuova revisione della spesa e la revisione delle spese fiscali». La Commissione «continuerà a vigilare sull’effettiva attuazione del pacchetto».