Oltre 12 milioni di euro per emergenze e progetti in tutto il mondo, soprattutto in Kosovo, India, Afghanistan, Mozambico e El Salvador, di cui l’85,6% proveniente dalle offerte dei cittadini: è questa una delle cifre emerse dal Rapporto di attività 2002 della Caritas italiana, presentato oggi a Roma, in prossimità del convegno nazionale delle Caritas diocesane che si svolgerà dal 16 al 19 giugno ad Orosei (Nuoro). Il volume, ha spiegato il vescovo Franco Monteforte, nuovo presidente della Caritas italiana, “per la prima volta si occupa di tutti gli ambiti di intervento della Caritas, anche di quello nazionale. Ha lo scopo principale di riaffermare – al di là di numeri e progetti – il primato delle relazioni come veicolo di comunicazione efficace. Ciò significa considerare la fiducia verso l’altro come elemento fondamentale di una cultura di pace”. “Ricostruire la fiducia a diversi livelli (rapporti personali, relazioni di prossimità, relazioni internazionali), anche attraverso la promozione di scelte ispirate alla nonviolenza ha affermato -, è infatti uno dei compiti della Caritas dei prossimi anni. Altri attori-chiave nel costruire questa fiducia sono i politici, i pubblici amministratori, le istituzioni, le forze vive della società e l’opinione pubblica in generale”. La spesa complessiva per le attività internazionali di Caritas italiana è stata, nel 2002, di 12.411.237,54 che con i costi di animazione e formazione in Italia e di gestione, danno un totale di 14.369.364,68. I fondi provengono da enti pubblici (7,3%), dalla Cei (7,0%) e da offerte di privati (85,6%). In Italia gli ambiti d’azione sono stati: il servizio civile volontario, la nuova legge sull’immigrazione e il diritto d’asilo, gli sbarchi sulle coste siciliane, il terremoto in Molise, Puglia e Sicilia, le alluvioni nel Nord Italia, l’annuncio di una nuova legge sulla prostituzione, la Conferenza nazionale sul volontariato. Si è dato inoltre spazio (grazie ai finanziamenti dell’otto per mille della Cei) alla costruzione di “reti progettuali” attorno ad alcune forme di povertà ed emarginazione. Sono nati così 83 progetti di ascolto, accoglienza, integrazione sociale, tra il carcere, la prostituzione e la tratta, l’immigrazione, il disagio mentale in 15 regioni italiane. Tra le altre iniziative, spicca il Progetto Policoro, per arginare il problema della disoccupazione nel Sud Italia, e il terzo censimento nazionale dei servizi socio-assistenziali collegati con la Chiesa.Sir