Vita Chiesa

CARD. RUINI: RICOSTITUIRE LA SOLIRARIETÀ NTERNAZIONALE E PORRE FINE AL CONFLITTO IN TERRA SANTA

“La ricostituzione di quella vasta solidarietà internazionale che la guerra in Iraq ha fortemente compromesso, un impegno concreto e di vasta portata per il superamento delle situazioni di miseria e di negazione dei fondamentali diritti e la fine del tragico conflitto che da più di mezzo secolo travaglia la Terra Santa”. Queste le richieste fatte dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, per “la soluzione del gravissimo problema del terrorismo”, ancora “lontana” dopo la fine della guerra in Iraq. Aprendo oggi i lavori della 51ª Assemblea generale della Cei, in svolgimento in Vaticano fino al 23 maggio, Ruini la ricordato che “la dolorosa vicenda della guerra in Iraq si è fortunatamente conclusa in tempi brevi ed ha avuto fine una dittatura sanguinaria, sebbene rimangano grandi incertezze, difficoltà e disagi per la popolazione”.

Ancora “lontana”, però, “la soluzione del gravissimo problema del terrorismo, che anche in questi giorni ha dato, in Arabia Saudita e in Cecenia e da ultimo in Marocco, orribile prova di sé e continua a rappresentare una minaccia e un fattore di instabilità difficilmente circoscrivibili”. Una lotta, quella contro il terrorismo, che per il presidente della Cei non si può ottenere con “la sola forza militare”, ma risolvendo con mezzi pacifici le urgenze internazionali, in particolare il conflitto in Terra Santa, per il quale “sembrano profilarsi ora nuove opportunità, che vanno perseguite con la più ferma determinazione e concordia di intenti dalle maggiori potenze e che richiedono sia dagli israeliani che dai palestinesi il coraggio e la lungimiranza di imboccare l’unico cammino che possa far uscire da una situazione senza speranza, non lasciandoci deviare da chi ricorre ad azioni disumane per fermare questo processo”.

Citando, inoltre, il recente pellegrinaggio di una rappresentanza dei vescovi italiani in Terra Santa, Ruini ha auspicato “una significativa ripresa dei pellegrinaggi”, che “unita agli interventi di solidarietà” possa “evitare che la presenza cristiana nei luoghi in cui è vissuto il Signore Gesù rischi praticamente di estinguersi”. Non sono mancati, nella prolusione, i riferimenti alle altre “guerre dimenticate”, tra cui il Sudan, dove i cristiani sono “da troppi anni oggetto di un’azione di vero sterminio”, la Corea del Nord, impegnata “in un minaccioso riarmo”, e la “durissima repressione” a Cuba. Sir

Il testo integrale della Prolusione Ruini