Vita Chiesa

IL PAPA: GLOBALIZZAZIONE A SERVIZIO DELL’UOMO

La globalizzazione deve essere “al servizio di uno sviluppo umano autentico – sviluppo di ogni persona e della persona intera – nel rispetto completo dei diritti e della dignità di tutti”. Lo ha ribadito questa mattina Giovanni Paolo II, ricevendo in udienza i partecipanti all’assemblea plenaria della Pontificia accademia delle scienze sociali, riunita fino al 6 maggio in Vaticano. “La globalizzazione – ha detto il Papa – in se stessa non è un problema. Le difficoltà nascono per la mancanza di meccanismi efficaci che le diano un senso adeguato”. Da qui la necessità di “inserire la globalizzazione nel più grande contesto di un programma politico ed economico che cerca il progresso autentico di tutta l’umanità”. Il Pontefice ha quindi criticato “una globalizzazione che non contribuisce sufficientemente alla risoluzione di situazioni di fame, di povertà e di diseguaglianza sociale, che non riesce a salvaguardare l’ambiente naturale”. Questi aspetti, ha detto Giovanni Paolo II, “possono provocare reazioni estreme, che sfociano nel nazionalismo eccessivo, nel fanatismo religioso e perfino in atti di terrorismo”. Per il Santo Padre, il vero successo della globalizzazione deve essere misurato sulla capacità di estendere ad ogni persona diritti fondamentali quali “il cibo, la casa, la formazione, l’occupazione, la pace e il progresso sociale, lo sviluppo economico e la giustizia”. “Questo obiettivo – ha aggiunto – non può essere raggiunto senza una guida da parte della Comunità internazionale e un’adeguata regolamentazione da parte delle istituzioni politiche mondiali”. Citando il Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2003, il Papa ha rinnovato il proprio invito a “incrementare la partecipazione democratica e a promuovere una politica trasparente e responsabile”.Sir