Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: PACE PER UN MONDO OSCURATO DA VIOLENZE E CONFLITTI

Sia pace sulla terra «all’alba del terzo millennio oscurata da violenze e conflitti», si lasci agli iracheni, sostenuti dalla comunità internazionale, il compito di una «solidale ricostruzione del loro Paese». E «si spezzi la catena dell’odio» per scongiurare un «drammatico scontro tre le culture e le religioni».Lo ha chiesto oggi il Papa davanti a cinquantamila persone radunate in piazza san Pietro per la messa pasquale e a 53 paesi del mondo collegati grazie a 80 canali televisivi e radiofonici. E ha chiesto anche pace per la Terra Santa, per tutte le guerre dimenticate, per i conflitti striscianti in Caucaso, Asia e America Latina.Per la Pasqua del 2003, segnata dalla guerra in Iraq e dalle settimane di divisioni internazionali che l’hanno preceduta, Giovanni Paolo II ha rilanciato le parole «quanto mai attuali» della Pacem in terris di Giovanni XXIII: «la pace sulla terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può essere instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio» e sui quattro pilastri di amore, giustizia, verità e libertà.Giovanni Paolo II si è detto preoccupato dallo spettro di uno scontro di civiltà e religioni, delle fedi usate come armi per mettere i popoli gli uni contro gli altri. E ricorda le tante guerre e tensioni che «provocano morti e feriti tra il silenzio e l’oblio di non poca parte della pubblica opinione». L’elenco sarebbe lungo, Giovanni Paolo II cita la Terra santa, l’Africa che «non può essere abbandonata a se stessa», e i «focolai di tensione e gli attentati alla libertà dell’uomo nel Caucaso, in Asia e in America Latina, regioni del mondo – dice – a me ugualmente care».L’invocazione del Papa è dunque che «si spezzi la catena dell’odio, che minaccia l’ordinato sviluppo della famiglia umana», che Dio liberi «dal pericolo di un drammatico scontro tra culture e religioni». E che «la fede e l’amore verso Dio rendano i credenti di ogni religione artefici coraggiosi di comprensione e di perdono, pazienti tessitori di un proficuo dialogo interreligioso, che inauguri un’era nuova di giustizia e di pace». «Se un vento contrario ostacola il cammino dei popoli, se si fa burrascoso il mare della storia, nessuno – chiede Giovanni Paolo II – ceda allo sgomento e alla sfiducia».

Il testo completo della Benedizione Urbi et orbi (Pasqua 2003)