La rete internazionale Caritas ha lanciato oggi un appello di 8,5 milioni di euro per poter provvedere per tre mesi ai bisogni più urgenti di circa 260.000 sfollati della guerra in Iraq, soprattutto bambini, donne e malati. Molti sfollati hanno trovato riparo nelle 87 chiese cattoliche sparse in terra irachena. Grazie all’impegno di 134 operatori e 120 volontari, i 14 Centri Caritas sparsi tra Mosul, Kirkuk, Baghdad e Bassora e tutte le Chiese e gli organismi cristiani in Iraq si stanno facendo carico di fornire assistenza a queste persone. Si prevedono quindi aiuti alimentari e igienico-sanitari per 262.440 persone: 1.740 famiglie, 10.440 persone, ospitati in edifici della Chiesa e 21.000 famiglie, 126.000 persone, ospitate da altre famiglie. Si prevedono anche razioni supplementari di cibo e cure sanitarie particolari per 2400 bambini sotto i cinque anni, 1.550 madri o donne incinte, 24.000 persone colpite da gravi malattie. Nei giorni scorsi almeno 1000 famiglie si sono dirette dalla zona di Mosul, bombardata quotidianamente, verso Qaraqosh, un imprecisato numero di famiglie verso il villaggio Tal Kayf. La Caritas ha in zona tre Centri, a Mosul, ad Alqosh e a Qaraqosh e cerca di far fronte ai bisogni immediati sia dei profughi, sia dei circa 35.000 abitanti di Qaraqosh e di altre 100.000 persone che vivono in 35 villaggi circostanti. Continuano i pesanti bombardamenti su Baghdad, da cui 300 famiglie sono scappate verso Qaraqosh.Sir