Con una lettera inviata al presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, Wilton D. Gregory, il prefetto della Congregazione per i vescovi, card. Giovanni Battista Re, informa della avvenuta “recognitio” della Santa Sede per le “Norme essenziali” contro gli abusi sessuali sui minori compiuti da sacerdoti e diaconi. Tali norme, spiega il cardinale Re nella lettera, “nella loro presente formulazione sono volte a dare effettiva protezione ai minori e a stabilire una rigorosa e precisa procedura per punire in modo equo chi è colpevole di tali abominevoli offese perché, come ha detto il Santo Padre, non c’è posto nel sacerdozio e nella vita religiosa per chi vuol fare del male ai giovani”. Tuttavia, sottolinea il cardinale, tali norme rispettano altresì il principio “fondamentale in tutti i sistemi giuridici, secondo il quale una persona è considerata innocente finché non si è tenuto un regolare processo o non ha spontaneamente ammesso la propria colpevolezza”.Le “norme essenziali” contro gli abusi sessuali erano state approvate dalla plenaria dei vescovi statunitensi nel giugno scorso e successivamente riviste, di concerto con la Santa Sede, in occasione dello “incontro generale” dei vescovi statunitensi, svoltosi a Washington dall’11 al 14 novembre. Le norme approvate stabiliscono la procedura che il vescovo diocesano o l’eparca è chiamato a seguire a fronte di una denuncia di abuso sessuale a carico di un sacerdote che ricade sotto la propria giurisdizione. Tra l’altro stabiliscono che “nessun sacerdote o diacono accusato di abusi sessuali su un minore può essere trasferito ad una diocesi, eparchia o provincia religiosa”.Sir