Vita Chiesa

VATICANO: IL 20 DICEMBRE DON CARLO GNOCCHI SARÀ PROCLAMATO VENERABILE

Don Carlo Gnocchi sarà proclamato “venerabile” dal Papa il prossimo 20 dicembre, proprio nell’anno in cui si celebra il centenario della sua nascita. Il processo per la beatificazione di don Gnocchi è stato aperto in sede diocesana dal cardinale Carlo Maria Martini trent’anni dopo la sua morte, avvenuta il 28 febbraio del 1956. Don Gnocchi era nato a San Colombano al Lambro, presso Lodi, il 25 ottobre 1902. Ordinato sacerdote nel ‘25, fu prima assistente d’oratorio e poi direttore spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale si arruolò come cappellano volontario e partì per il fronte greco-albanese e poi – con gli alpini della Tridentina – per la campagna di Russia. Nel gennaio del ‘43, durante la ritirata del contingente italiano, si salvò quasi per miracolo. In quei giorni, mentre assisteva gli alpini feriti e morenti, maturò in lui l’idea di realizzare una grande opera di carità, che troverà compimento, a guerra finita, nella Fondazione Pro Juventute. “L’occasione del centenario della nascita di don Gnocchi – spiega, in una nota diffusa oggi, mons.Angelo Bazzari, presidente della Fondazione – richiama a tutti il dovere di curarsi dei più bisognosi, perchè l’esempio della sua pietà coraggiosa continui a commuovere, a parlare, a indurre a ripetere il suo gesto amoroso in favore dei più deboli”. Voluta per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale agli orfani, ai mutilatini e poi ai poliomielitici, la Fondazione Don Gnocchi ha ampliato nel tempo il proprio raggio d’azione a favore soprattutto di ragazzi portatori di handicap, ma anche nei confronti di pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi neurologici, ortopedici, cardiologici e respiratori. Dall’‘81 l’attività si è estesa all’assistenza degli anziani, in prevalenza non autosufficienti e negli ultimi anni anche ai malati oncologici terminali. Riconosciuta Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), oggi la Fondazione ha alle proprie dipendenze oltre 3.000 operatori ed eroga le proprie prestazioni in 21 centri, distribuiti in 9 regioni. Di recente ha ottenuto anche il riconoscimento di organizzazione non governativa, per intervenire nei Paesi in via di sviluppo.Sir