Vita Chiesa
CONGREGAZIONE PER IL CLERO: NO A PRETI MANAGER
“Dal sociologo al terapeuta, dall’operaio al politico, al manager fino al prete pensionato'”. Sono alcune tipologie di sacerdote in voga grazie a “qualche corrente della cultura contemporanea”, che “fraintende” la missione propria del sacerdote e può portare gli stessi preti a diventare vittime di “disaffezione, disillusione, fino ad arrivare al fallimento”.
E’ quanto si legge nell’Istruzione su “Il presbitero, pastore e guida della comunità parrocchiale”, diffusa oggi dalla Congregazione per il clero per “fare emergere l’identità dei presbiteri e l’essenziale dimensione sacramentale del ministero ordinato” e “riflettere su quei valori teologici fondamentali che spingono alla missione e che, talvolta, sono offuscati”. La risposta della Santa Sede alla crisi delle vocazioni e alle “molte richieste” di chiarimento sull’identità del sacerdote “pervenute a livello mondiale”, è dunque nel segno della figura del prete come “portatore di una consacrazione ontologica che si estende a tempo pieno”, attraverso l’esercizio di un ministero che non si trova “alla periferia della vita”, ma “nel cuore stesso di essa”, grazie a preti che restano tali “all’altare e al confessionale come a scuola, per strada e dovunque”.