Anche se “i tragici avvenimenti dell’11 settembre scorso e del conflitto in Terra Santa hanno gettato sul mondo un’ombra oscura”, i giovani cristiani sono pronti a “continuare un comune pellegrinaggio di fraternità attraverso il Pianeta”, che verrà una tappa fondamentale nella celebrazione della XVII Giornata mondiale della Gioventù, al via domani a Toronto (Canada). Lo ha detto ieri il Papa, recitando l’Angelus domenicale da Castelgandolfo; al centro delle parole di Giovanni Paolo II, l’invito rivolto i giovani a “non avere paura” del dopo-11 settembre: “I giovani cristiani, che si incontreranno a Toronto -, ha esclamato infatti il Santo Padre -, sono pronti a rispondere a Cristo: Eccoci! Ci siamo! Sulla tua parola, e senza temere, getteremo le reti del Vangelo”. Il Papa ha cominciato il suo discordo definendo il “vivo” il “ricordo del grande Giubileo della Gioventù, svoltosi qui a Roma nell’agosto del 2000. Con quelle indimenticabili giornate ha aggiunto – i giovani credenti hanno acceso per tutti un fuoco di speranza”, per “continuare”, proprio a Toronto, “un comune pellegrinaggio di fraternità attraverso il pianeta”. Rivolgendosi, inoltre, alla città canadese che in questi giorni sta accogliendo diverse centinaia di migliaia di giovani, Giovanni Paolo II ha sottolineato che “Toronto, metropoli a vocazione cosmopolita, è pronta a diventare per una settimana la capitale mondiale della Gioventù, futuro e speranza della Chiesa e dell’umanità”. Un “pensiero speciale” del Papa è andato, inoltre, ai “tantissimi” giovani che, “non potendo essere di presenti di persona, seguiranno l’evento attraverso i mezzi di comunicazione”: “saremo tutti uniti con la preghiera”, ha assicurato il Papa definendo l’appuntamento di Toronto con i giovani un’occasione, per il pontefice, di “pregare, gioire e fare insieme con loro un’arricchente esperienza di fede”. Un “grazie” speciale, infine, Giovanni Paolo II lo ha rivolto a “quanti stanno lavorando per accogliere i giovani pellegrini, che arriveranno insieme con i numerosi vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose che li accompagneranno”.Sir