Saranno i bambini ad aprire il Congresso eucaristico diocesano di Massa Carrara-Pontremoli. L’appuntamento per chi nelle domeniche scorse ha ricevuto la Prima Comunione è per domenica alle 17 in piazza Menconi a Marina di Carrara. Con i bambini, i loro genitori e i fedeli della diocesi ci sarà il vescovo Eugenio Binini, che presiederà la Concelebrazione eucaristica d’apertura del Congresso, mentre alle 21, sempre di domenica 16, è in programma il musical «Forza, venite gente».Sarà una settimana particolarmente intensa, con presenze di rilievo (da monsignor Tarcisio Bertone a Paola Bignardi), fino alla conclusione, domenica 23, alle 17 a Massa in piazza Aranci, con la Messa celebrata dal cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana.Il vescovo Binini, in una lettera alla diocesi, ha spiegato il senso dell’evento ricordando che «la partecipazione all’Eucarestia è calata negli ultimi anni, tuttavia sono ancora in molti ad andare a Messa. Tanti adorano la presenza eucaristica del Signore, alcuni mangiano del suo Corpo, pochi lo spezzano e lo condividono nella vita, fuori del tempio. Spesso siamo soddisfatti di quello che abbiamo e di quello che siamo, riusciamo a scorgere, nella fede, il Corpo di Cristo sui nostri altari, ma ci è impedito di scorgere la presenza di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria morale e fisica, del bisogno, della sofferenza e della solitudine».«Nell’epoca della globalizzazione e della nuova economia, il cristiano spiega ancora Binini si trova ad affrontare una nuova sfida: riscoprire oggi, con fantasia evangelica e competenza professionale nuovi percorsi di condivisione. Soprattutto siamo chiamati a porre sempre al centro ciò che centrale è per il cristiano: la persona, le sua capacità ed il diritto inalienabile ad esprimerle per mezzo del lavoro».E ancora, una riflessione sulla povertà: «Affinché si realizzi una vera comunione di vita con i poveri non è necessario vivere insieme o livellarsi ai gradini più bassi dell’esistenza dice il vescovo di Massa Carrara-Pontremoli . Vuol dire invece accoglierli come amici attesi, amarli nonostante i difetti e il disagio che la loro presenza può provocare; vuol dire prendersi cura dei loro problemi impegnandosi ad affrontarli insieme e risolverli. Richiede dunque intelligenza; non basta una disimpegnante elemosina che umilia e ingigantisce il male».