Vita Chiesa

RUINI ALL’ASSEMBLEA CEI: AFFRONTARE SUBITO FEDERALISMO E PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA

Un’Italia caratterizzato da una fase di “transizione” che “dura già da molti anni” e “sembra prolungarsi ancora, certo non a vantaggio del Paese”. E’ la “fotografia” dell’attuale situazione politica nostrana “scattata” oggi, lunedì 20 maggio, dal card. Camillo Ruini, presidente della Cei, nella prolusione con cui si sono aperti i lavori della XLIX Assemblea generale dei vescovi italiani.Nonostante le “aree di difficoltà e di conflitto” e le “forti tensioni tra maggioranza e opposizione”, ha proseguito però il cardinale, “il nostro sistema democratico è assai più solido e sicuro di quel che a volte si vorrebbe far apparire”: no, quindi, ad “allarmismi” o “radicalizzazioni”, sì invece ad un confronto “sui problemi concreti del Paese”, non “di facile soluzione” e sui quali “occorre misurarsi con serietà e con rispetto reciproco”.Il federalismo e la giustizia, con le questioni “particolarmente delicate che riguardano i rapporti della magistratura sia con gli altri poteri dello Stato sia con le forze dell’ordine”: questi, per Ruini, i due problemi politici più urgenti da affrontare, tenendo conto che “l’infausta stagione del terrorismo politico” – come dimostra il recente assassinio di Marco Biagi – non è stata ancora “definitivamente superata”.Sul piano sociale, secondo il presidente della Cei riferendosi indirettamente alle polemiche sull’art. 18, bisogna “uscire da un periodo di acute tensioni” per coniugare l'”innovazione” con “un forte senso di giustizia e solidarietà sociale”, senza “isolare e assolutizzare qualche singolo problema, normativo o retributivo” ma favorendo uno sviluppo economico “a beneficio di tutto il Paese”, anche del Sud, ha sottolineato Ruini citando tra l’altro la siccità che provoca “effetti devastanti”, soprattutto in Sicilia.Coniugare le esigenze, a volte “contrastanti”, della “tutela della legalità e di una efficace regolazione degli ingressi” con quelle “di una approccio solidale e rispettoso” degli immigrati: questa la “ricetta” del presidente della Cei in materia di immigrazione, una risorsa di cui hanno bisogno anche il “nostro apparato produttivo” e la nostra stessa popolazione.Sir

Il testo della prolusione