Vita Chiesa

IL PAPA INVITA I VESCOVI AFRICANI AD UN ESAME DI COSCIENZA

Giovanni Paolo II invita le conferenze episcopali dell’Africa centrale ad un esame della loro condotta e della loro testimonianza di fronte ai conflitti etnici che hanno dilaniato la regione dei Grandi Laghi. In una lettera inviata qualche giorno fa a mons. Frederic Rubwejanga, vescovo di Kibungo e presidente dell’Associazione delle conferenze episcopali dell’Africa centrale riunita in assemblea straordinaria a Kigali, il Papa scrive: «È essenziale che la Chiesa nella vostra regione si interroghi non solo sulla credibilità della vostra presentazione del suo messaggio ma anche sulla credibilità di coloro che ne sono portatori». In particolare, prosegue il Santo Padre, «la credibilità della Chiesa in Africa dipende dalla testimonianza offerta dai suoi membri, animati da un senso evangelico e morale profondo. Essendo quotidianamente degli esempi per il popolo cristiano, voi aiutereste anche i fedeli nella loro battaglia senza sosta contro i germi della divisione e delle lotte etniche, che indeboliscono la testimonianza della Chiesa e accendono l’odio dei fratelli». «La Chiesa cattolica – prosegue la lettera del Papa, resa nota questa mattina – è chiamata a impegnarsi accanto a tutti gli uomini di buona volontà, perché giunga un’era di pace, di giustizia e di vera solidarietà nella regione dei Grandi Laghi». Il Pontefice invita anche «tutte le comunità cristiane, insieme ai loro pastori, a proporre con audacia i valori morali e spirituali necessari a un vero cambiamento di mentalità e dei cuori» e le incoraggia a «trovare i mezzi affinché i cristiani ricevano una formazione appropriata ai valori umani e cristiani, in particolare sostenendo le famiglie nella loro missione di educazione della gioventù». Giovanni Paolo II non dimentica «le vittime silenziose dell’Aids e della malnutrizione» così come le popolazioni colpite dalla recente eruzione del vulcano Nyiragongo. «Invito la comunità internazionale – scrive – a proseguire senza sosta gli sforzi di concertazione e collaborazione con le popolazioni dell’Africa dei Grandi Laghi così provate». Sir