Toscana

Diocesi di Fiesole, domenica a S. Giovanni Valdarno l’inaugurazione della Casa “Suor Eleonora”. Accoglierà le famiglie che rischiano lo sfratto

I saluti istituzionali si svolgeranno nella chiesa di San Lorenzo e successivamente ci si sposterà nella nuova Casa di accoglienza che ha sede nell’ex convento delle Stimatine (con accesso da via Mannozzi 13).

A raccontarci la genesi di quella che è stata una vero e propria impresa è Stefano Valentini, direttore dell’associazione Caritas San Giovanni Valdarno, colui che ha coordinato tutte le fasi della nascita della struttura. «L’idea – spiega Valentini – è nata all’inizio del 2022 per un’emergenza abitativa del Comune di S. Giovanni Valdarno che, come Caritas, avevamo toccato con mano seguendo due famiglie indigenti sotto sfratto. Così abbiamo contattato le suore Stimatine alla Casa generalizia di Roma che, dopo un primo incontro interlocutorio, hanno dimostrato la loro grande sensibilità con un contratto di comodato d’uso per fruire di questi locali che sono posti al primo piano del vecchio convento».La casa di accoglienza, per questo, porta il nome di Suor Eleonora che fu la stimatina che costituì il primo nucleo della Caritas di San Giovanni ben 35 anni fa. «L’immobile è stato così restaurato e intitolato a lei – sottolinea il direttore della Caritas -. Adesso potrà ospitare in via temporanea 7 nuclei familiari per complessive 24 persone. Ogni nucleo ha dei locali propri però la lavanderia e la cucina sono in comune». C’è anche uno spazio giochi in comune per i bambini, proprio per favorire la socializzazione.

Alla realizzazione hanno partecipato tante persone che, per la maggior parte, hanno prestato la loro opera su base volontaria e gratuita. «Il lavoro è stato intenso – aggiunge – sia dal punto di vista economico che dal punto di vista di professionisti e artigiani che hanno dato il loro contributo gratuito per la realizzazione dell’impresa».

La casa è destinata ad ospitare persone che hanno ricevuto lo sfratto nel Comune di San Giovanni oppure anche nei Comuni limitrofi per non rimanere in mezzo a una strada e avere un tetto sulla testa. «Le decisioni dell’ospitalità – spiega Valentini – saranno prese dal Consiglio direttivo secondo il regolamento che si è dato. È un’ospitalità di tipo temporaneo, a seconda del bisogno e delle singole situazioni familiari. Chi arriva sa già che non è una soluzione definitiva: le persone saranno accompagnate dai servizi sociali nel reperimento di una casa che possa diventare stabile». 

Nel 2021 la Caritas sangiovannese ha censito e supportato 260 nuclei familiari per un totale di circa 700 persone; l’attività di distribuzione di cibo ha interessato molti prodotti per un totale di oltre 16.000 Kg così distribuiti. «Come Caritas – dice il direttore – ci siamo sempre occupati di sostenere le persone con il cibo e il vestiario. Con l’ospitalità ci spingiamo oltre, in un territorio che non avevamo mai preso in considerazione ma di cui abbiamo capito la necessità e l’importanza nella nostra città. Nel giugno 2021, noi volontari ci siamo costituiti in Associazione ai sensi di quanto previsto dal D.Lgs 117/2017 (Codice del terzo Settore) e oggi siamo iscritti come organizzazione di volontariato nel registro degli Enti del Terzo Settore».

I primi ospiti arriveranno successivamente all’inoltro delle domande e alla valutazione di queste.