Toscana
Giornata alberi: Coldiretti toscana, Arezzo e Massa tra i primi 20 capoluoghi italiani per numero di alberi ogni 100 abitanti
Due città toscane tra i primi 20 capoluoghi italiani con il più alto numero di alberi ogni 100 abitanti. Si tratta di Arezzo che con 40,3 alberi che si trova al quarto posto della speciale classifica delle città capoluogo e della città di Massa con 23,6 alberi che si è piazzata al diciannovesimo posto. Fuori dalla top 20 tutte le altre città toscane. A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione della Giornata Nazionale degli Alberti sulla base dei dati Istat.
Nella classifica regionale delle città con più (o meno) alberi troviamo Pisa con 20,7 alberi seguita da Siena con 19,3, Firenze con 19,2, Prato con 16,1, Pistoia 15,6 e Livorno con 14,3 alberi. Agli ultimi posti si piazzano Lucca con 3,5 alberi ogni 100 abitanti e Grosseto con appena 2,4 alberi. Una situazione molto diversa da città a città che ha spinto Coldiretti, insieme a Federforeste e Assofloro, ad elaborare su scala nazionale il progetto per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.
La messa a dimora di nuovi alberi è importante – sostiene Coldiretti Toscana – per affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città toscane dove si dispone di appena 23,5 metri quadrati di verde urbano contro una media nazionale di 33,8 metri quadrati, puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione. La situazione è molto diversa da città a città dove oscilla dai 12,3 metri quadrati per abitante di Livorno ai 33,7 di Grosseto, dai 22,2 di Firenze ai 29,3 di Arezzo fino ai 17,4 di Lucca e 28,3 di Siena.
Ma il verde migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che – evidenzia Coldiretti Toscana – una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Senza dimenticare – sottolinea Coldiretti Toscana – gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
Un obiettivo importante che potrà essere raggiunto solo sostenendo il settore florovivaistico toscano, prima regione italiana con 2.596 aziende, fortemente colpito dai rincari energetici con i vivai che devono affrontare spese raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – continua Coldiretti Toscana – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. E – sottolinea Coldiretti Toscana – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.
“Con una differente politica del verde pubblico potremmo affrontare meglio anche l’aumento esponenziale dei costi dell’energia che si è verificato quest’anno. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Servono ulteriori risorse per il settore, dobbiamo agire come sistema per creare un Paese diverso e migliore rispetto al passato usando i fondi per gli accordi di filiere con l’utilizzo di piante italiane per creare valore e bellezza sui territori, nelle grandi città come nei piccoli comuni”.